Toscana

Lasciateci in pace: in scena i detenuti del carcere di Livorno

Giovedì 17 ottobre alle 18 alla casa circondariale “Le Sughere”. Allo spettacolo, ispirato a “Le supplici” di Euripide, parteciperanno anche da attori e attrici dei corsi teatrali di Castelfiorentino

Giovedì 17 ottobre alle 18.00 presso la Casa Circondariale “Le Sughere” di Livorno andrà in scena lo spettacolo Lasciateci in pace, regia di Maria Teresa Delogu con la collaborazione di Lavinia Meo.

Sul palco salirannogli attori detenuti e le attrici e gli attori del corso di teatro del Teatro del Popolo di Castelfiorentino (FI).

Le supplici di Euripide è una tragedia del mondo antico poco rappresentata nei teatri contemporanei. Ma si sa, la voce dei poeti e dei tragici greci continua a porre domande alla nostra coscienza di cittadini e di esseri umani, allora come ora.

Tutti i greci antichi conoscevano il ciclo tebano: un insieme di miti legati alla città di Tebe. Al centro della storia vi è la faida tra i fratelli Eteocle e Polinice, figli di Edipo, che si contendono il trono di Tebe dopo la caduta del padre. Il conflitto culmina nella guerra in cui Polinice, esiliato ad Argo, torna alla guida di un esercito di argivi per rivendicare il potere. Tuttavia, la battaglia fratricida si conclude con la morte di entrambi i fratelli, portando rovina sulla città. A Polinice e al suo esercito viene negata l’umana sepoltura, come estrema violenza e umiliazione del nemico.

Le supplici si trasforma in un dramma sociale che riflette sulle guerre, le ingiustizie e il potere. Le madri si uniscono nella sofferenza: si recano nella potente Atene, città simbolo di una democrazia minata dal conflitto politico, e protestano nel luogo più importante della città per chiedere che i corpi dei loro figli, uccisi in una guerra che forse non tutti hanno scelto, vengano restituiti per una degna sepoltura.

Tutto il racconto diventa una riflessione sulla follia della guerra e sul dolore che essa infligge a tutti, vincitori e vinti. Il conflitto fratricida è il simbolo della distruzione insensata che nasce dall’odio e dall’ambizione, portando alla perdita di ciò che si cerca di difendere.

Il progetto è realizzato dalla compagnia teatrale empolese Giallo Mare Minimal Teatro, ideato e diretto da Maria Teresa Delogu con la collaborazione di Lavinia Meo.

Il percorso è parte del progetto Teatro in carcere, promosso dalla Regione Toscana, con la Casa Circondariale di Livorno sez. Alta Sicurezza.

Per lo spettacolo la prenotazione è obbligatoria, bisogna inviare i dati anagrafici a pubblicogaleotto@gmail.com entro il 2 ottobre.

Si ringrazia la Direzione e tutto il personale della Casa circondariale di Livorno, il DAP Provveditorato Regionale Toscana e l’assessorato alla cultura della Regione Toscana.

Per informazioni telefonare allo 0571 81629 o scrivere a  info@giallomare.it.