Arezzo - Cortona - Sansepolcro
L’artista del ferro per La Fratta.
Da qualche giorno al centro della nuova rotatoria di La Fratta, in prossimità dell’ospedale della Valdichiana, è stata posizionata un’opera d’arte di Nino Franchina: è la «Grande agricola», donata insieme alla «Grande araldica», oggi custodita nel cortile di Palazzo Casali, come atto di riconoscenza verso la città di Cortona, dove era nato e dove aveva operato il suocero di Nino Franchina, il pittore cortonese Gino Severini. Il rapporto tra la famiglia Franchina e Cortona è sempre stato profondo, e non solo per il fatto che Franchina aveva sposato la figlia di Gino Severini, ma anche perché sia lui sia il figlio Sandro, grande artista e regista, hanno amato Cortona e ad essa hanno sempre guardato come punto di riferimento e di ispirazione. La «Grande agricola», opera di grande impatto visivo, fu creata per rendere omaggio alla civiltà rurale di Cortona ed oggi la sua collocazione in un luogo come La Fratta ne costituisce l’approdo finale più logico e convincente. Nino Franchina, uno dei protagonisti più rappresentativi dell’arte del ‘900, viene definito nelle enciclopedie d’arte il «poeta del ferro». Grande amico di Renato Guttuso, formò con lui, tra il 1932 e il 1937, il «Gruppo dei quattro»; gli altri erano Lia Pasqualino e Giovanni Barbera. Dopo l’adesione al Fronte Nuovo delle Arti, visse a Parigi dove rimase fino al 1950, avvicinandosi alla cultura dell’avanguardia di Ricasso e Pevsner. Morì nel 1987.