Cultura & Società
L’arte? Roba da bambini
di Francesca Galluzzi
Tutti noi bambini fiorentini in età scolare fra la fine degli anni ’60 e gli anni ’70 siamo stati portati al Museo Stibbert per vedere le armature della collezione, oppure alla Specola, a contemplare gli animali esotici e rari della collezione zoologica. Alle elementari siamo riusciti almeno una volta in cinque anni a fare una visita agli Uffizi con la sezione didattica della Soprintendenza. Finito. Solo gli stranieri in visita nella nostra Toscana si avventuravano con passeggini e bimbi per mano nei musei d’arte. La città del Rinascimento non offriva molto a queste famiglie. Il museo era museo, immutabile, offerto nella stessa maniera ad un bimbo di quattro anni come allo storico dell’arte.
Poi finalmente qualcosa è cambiato. Nella percezione generale si è fatto strada il concetto che il museo deve saper parlare al suo pubblico, di qualunque età esso sia. Era necessario adottare degli strumenti che potessero permettere un diverso tipo di comunicazione. E la realtà ha cominciato a cambiare. A Firenze la vera chiave di volta è stato il Museo dei Ragazzi, attivo dall’anno 2000. Creato grazie all’omonima associazione, il museo non ha una sola sede né una sola definizione. Si pone piuttosto come proposta che si inserisce nelle varie realtà museali esistenti, modellandosi sull’ambiente, per renderlo «familiare» aperto, leggibile anche ai più piccoli. E oggi quando si parla di Museo dei Ragazzi si intendono varie realtà di Firenze e della provincia, come Palazzo Vecchio, la Cappella Brancacci, il Museo Stibbert, il Museo di Firenze com’era e il Museo Leonardiano di Vinci.
Le attività che vengono proposte in ognuna di queste sedi sono diverse, dalla visita guidata al laboratorio, variate e arricchite nel corso dei sette anni di vita dell’istituzione. In un certo senso Palazzo Vecchio, con i quartieri monumentali, continua ad essere il «cuore» del Museo dei Ragazzi, con proposte di visita e di scoperta sempre nuove e interessanti azioni teatrali nelle quali si annullano le distanze temporali e i personaggi del passato si presentano al pubblico dei bambini con i loro abiti rinascimentali, i cibi, le abitudini, tanto diverse da quelle di adesso. Tuttavia sarebbe riduttivo definire il Museo dei Ragazzi di Firenze come un qualcosa che si rivolge solo ai bambini; molte proposte parlano anche agli adulti, basta che questi abbiano voglia di farsi guidare alla scoperta del meraviglioso e del particolare.
Un’altra realtà da tenere d’occhio nel capoluogo toscano è il costituendo MUDI Museo degli Innocenti. Una sede-simbolo, quando si parla di infanzia: lo Spedale edificato da Brunelleschi su richiesta dell’Arte della Seta serviva a ospitare e dare una speranza di vita ai piccoli abbandonati dalle famiglie. In vista della costituzione del museo è stata curata la mostra Il Rinascimento dei Bambini, una sorta di prima fase o di assaggio di quello che sarà. Intanto è già attiva presso gli Innocenti una sezione didattica, la Bottega dei Ragazzi, che cura non solo le visite guidate ma anche dei laboratori-spazi gioco dove si impara a divertirsi con l’arte. Tecniche di pittura, tradizioni artigianali, giochi e animazioni a tema con lo Spedale vengono proposti nello spazio degli Innocenti, rivolti a bambini fino a 11 anni. Fino al 30 giugno, data di chiusura della mostra, la Bottega dei Ragazzi propone visite all’esposizione con giochi, rivolti ai bambini con le loro famiglie, oppure Laboratori in mostra, dove alla visita della mostra si affianca un’attività di laboratorio, a scelta fra le sei che vengono proposte. Nell’attesa che, una volta completato il Museo degli Innocenti, la splendida Piazza SS. Annunziata diventi la piazza dei bambini di Firenze.
Il Palazzo Corsi, acquistato dall’inglese Percy S. Horne e riempito di pezzi di antiquariato e di opere d’arte rinascimentale, oggi Museo, è un altro luogo magico della città di Firenze nel quale da qualche tempo si possono fare delle visite per famiglie a cui seguono attività di laboratorio modulate sull’età dei visitatori. La casa di un collezionista si presta particolarmente a essere esplorata con spirito di scoperta, per cercare di capire come vivevano i membri della famiglia Corsi nella Firenze di 500 anni fa. Così il Museo Horne avvalendosi dell’opera e delle creatività di un’associazione culturale ha creato tre diversi percorsi: «Abitare a palazzo»; «Gli arredi raccontano»; «Ori e colori». Il palazzo rinascimentale di via dei Benci, i mobili quattro-cinquecenteschi contenuti all’interno, le opere d’arte, fra le quali spicca lo straordinario Santo Stefano di Giotto, parlano ai visitatori raccontando le loro storie.
Nei pressi di Porta Pispini, a Siena, si trova la sede di Bambimus, il Museo d’arte per bambini del Comune di Siena. Le sale raccolgono illustrazioni, opere d’arte contemporanea, video, fotografie e anche opere in prestito dai musei d’arte di Siena. L’infanzia è sia il pubblico a cui il museo si rivolge che il principale soggetto rappresentato dalle opere. Bambimus, che ha un’intensa attività didattica con le scuole, propone dei percorsi di visita anche per famiglie, nei quali la lettura del museo parte dall’opera d’arte e arriva all’attività manuale. L’idea delle curatrici del museo è che i bambini imparino a percepirlo come un luogo bello, dove si sta bene, ma anche dove si sa stare: per questo nel corso delle visite e delle attività didattiche si insegna cosa fare e come agire, perché l’opera d’arte è qualcosa che esige un certo approccio e rispetto. L’attività di Bambimus si completa nella sede delle esposizioni temporanee presso il Palazzo Pubblico di Siena, giocate di volta in volta su vari argomenti. Fino al 3 giugno il focus è sull’Africa, con la mostra «Africa tra suggestioni e realtà» in particolare con le illustrazioni per bambini delle fiabe di quel continente.
Non poteva mancare in questa carrellata la città di Pistoia, che con diverse azioni si è data una forte connotazione di città dei bambini. Nel cuore antico della città, nel Palazzo Comunale edificato a partire dal 1295, si trova il Museo Civico che ospita circa 200 opere di pittura, scultura, arti applicate che rappresentano circa sette secoli di storia artistica della città di Pistoia. Le proposte di visita di questo museo si rivolgono alle scolaresche ma anche alle famiglie, con programmi per bambini dai 5 ai 12 anni: le attività offerte sono molte e varie, spaziando fra le visite guidate, i laboratori artistici, le animazioni teatrali e le cacce al tesoro.
Museo di Storia della Scienza (piazza dei Giudici 1, Firenze). Gli strumenti ottici di Galileo Galilei, ma anche oggetti raccolti dai Medici, animazioni in costume e spiegazioni di fenomeni naturali e astronomici. Il numero di telefono 055265311
Museo Didattico sulla civiltà della Scrittura (via De Amicis 34, San Miniato Basso PI) ripercorre la storia della scrittura e dei supporti utilizzati dall’uomo per scrivere e contare, dai primordi a oggi. Il Museo è aperto su prenotazione telefonando al numero 0571-42598.
Museo di Storia Naturale e del Territorio, (via Roma 79, Calci – PI) con le collezioni di Mineralogia, Paleontologia, Zoologia. Negli spazi della Certosa di Calci, il fascino evergreen dei grandi vertebrati (vedi anche articolo colonna a sinistra). Il numero di telefono è 050-2212970.
Parco Minerario naturalistico di Gavorrano (GR), con visita di una miniera e descrizione della giornata del minatore, curate da un servizio didattico efficiente. Il numero di telefono (verde) per le informazioni è 800 915777.
Anche il Museo delle Miniere di Montecatini Val di Cecina (PI), in una zona molto ricca dal punto di vista geomorfologico e mineralogico, propone dei laboratori di abilità manuale o artistico-scientifica, utilizzando i metalli che venivano estratti. Informazioni al numero 0588-31026.
Al Padule di Fucecchio l’attività didattica e di educazione ambientale è molto intensa: le visite, anche per un pubblico familiare, sono programmate durante tutta la primavera e l’estate. Il Centro di Documentazione del Padule si trova a Castelmartini, Larciano (PT) tel. 0573-84540.
Indirizzi
La Bottega dei Ragazzi, presso il Museo degli Innocenti, via dei Fibbiai 2 a Firenze tel. 055-2478386.