Arezzo - Cortona - Sansepolcro

L’Arcivescovo per il mercoledì delle ceneri: «Controcorrente da cristiani»

Una liturgia penitenziale nella basilica di San Domenico, poi la processione fino alla Cattedrale per la Messa del mercoledì delle ceneri. È stata la città di Arezzo ad ospitare la prima delle stazioni quaresimali per le quali l’arcivescovo Riccardo Fontana ha scelto una formula «per uscire dalla mentalità pantofolaia» con un gesto, quello della processione, «che non si faceva da tempo» e dove le fiammelle delle candele «ci ricordano di essere luce per questa città». E nonostante la pioggia, la formula pare aver colto nel segno. In tanti hanno riempito la Basilica per la liturgia penitenziale e hanno partecipato alla celebrazione eucaristica con l’imposizione delle ceneri in Duomo. Tutta la Quaresima infatti è una «trina meravigliosa» che ci indica come uscire dalla schiavitù dell’Egitto. «In questo viaggio – ha spiegato Fontana nell’omelia in Cattedrale – abbiamo tre pani nella bisaccia. Il primo è il digiuno: la via della libertà, il coraggio di saper rompere con il consueto. Essere cristiani infatti è una scelta controcorrente». «Il secondo pane è la preghiera che ti fa crescere in umanità». Il terzo pane è la carità. «Non vi siete stufati di questo mondo così spietato? – ha domandato l’arcivescovo – . La nostra diocesi è costellata di opere di carità costruite nei secoli, come la Casa Pia qui a due passi. Anche noi, come i nostri avi, dobbiamo continuare in questi ambiti senza dimenticare che per trovare Gesù, dobbiamo iniziare dai poveri che abbiamo accanto».Luca Primavera