Arezzo - Cortona - Sansepolcro

L’arcivescovo incontra i giornalisti a San Polo.

Lunedì 31 gennaio la diocesi celebra san Francesco di Sales, patrono dei giornalisti, nel giorno in cui ricorre la memoria liturgica di san Giovanni Bosco, fondatore della società salesiana, che appunto al grande vescovo di Ginevra si ispirò per la sua capacità di interloquire, attraverso la stampa, nella società del suo tempo.«Mi piacerebbe dire grazie a tutti gli operatori del sistema mediatico del nostro territorio, offrendo loro un momento di pace e di raccoglimento presso l’antica pieve di San Polo, dove le cronache raccontano sia stato alloggiato il santo torinese», scrive l’arcivescovo Riccardo Fontana nella lettera con cui invita i cronisti locali, gli operatori dell’informazione e gli animatori della comunicazione e della cultura ad un incontro che si terrà proprio a San Polo, alle periferia di Arezzo. Il programma prevede alle 11.30 la Messa presieduta dall’arcivescovo per i giornalisti e le loro famiglie.«Mi pare giusto che, almeno una volta l’anno, si dia a quanti ogni giorno lavorano per far pensare e capire ciò che succede al mondo la possibilità di essere non solo testimoni ma anche soggetti di riferimento, come persone», sottolinea il presule. Dopo la Messa è previsto un momento di confronto «in spirito di famiglia» e un brindisi «in onore dei coraggiosi operatori dei media del nostro territorio», precisa l’arcivescovo. Infine si svolgerà un pranzo nei locali della parrocchia.Come vuole la tradizione, il 24 gennaio è stato diffuso il messaggio del Papa per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali che quest’anno sarà celebrata il 5 giugno e che ha per tema «Verità, annuncio e autenticità di vita nell’era digitale». Nel testo Benedetto XVI spiega che i social network, a cui sempre più persone, soprattutto giovani, partecipano su Internet, offrono nuove opportunità di «condivisione», quindi di «dialogo, scambio, solidarietà e creazione di relazioni positive». Però occorre «evitarne i pericoli», quali «il rifugiarsi in una sorta di mondo parallelo, o l’eccessiva esposizione al mondo virtuale».