Italia
L’appello per il «no» di un gruppo di riviste cristiane
Un appello per una «forte mobilitazione dei cristiani contro questa riforma» è stato lanciato da alcune riviste cristiane come «Aggiornamenti Sociali», Cem Mondialità (mensile dei Missionari Saveriani), «Nigrizia» (mensile dei Missionari Comboniani), «Jesus», «Missione Oggi», «Mosaico di Pace», «Settimana» (dei Dehoniani), «Testimonianze», «Rocca», «Vita pastorale» e le agenzie Misna e Adista.
Nell’appello (consultabile sul sito di Adista) si sottolinea come quello del 25-26 giugno sia «un referendum assolutamente eccezionale in cui i cittadini, divenuti essi stessi costituenti, devono decidere di nuovo dell’identità e del futuro della Repubblica». Dopo aver ricordato la genesi della nostra Carta costituzionale, frutto della convergenza delle «tre grandi culture del Paese» e per questo Carta «di tutti», l’appello sottolinea come i cristiani abbiano «delle particolari ragioni per rivendicarne i contenuti e difenderla».
Duro il giudizio sulla riforma «promossa dalla Lega e varata da tutto il centrodestra sotto il nome riduttivo e fuorviante di devolution»: «Il Parlamento è stravolto, la vita della Camera è condizionata a quella del governo, la rappresentanza popolare è smembrata in una maggioranza dotata di tutti i poteri e una minoranza senza diritti, i cui voti nemmeno verrebbero contati nelle votazioni di sfiducia costruttiva, l’unità nazionale che comporta pari opportunità per tutte le regioni è compromessa e gli istituti di garanzia sono snaturati e mortificati». Nell’appello si mettono anche le mani avanti per il «dopo Referendum»: «pensiamo scrivono che debba restare alta l’attenzione dei credenti perché ai valori della Costituzione non sia inferta alcuna ferita, e perché l’amore della pace, dell’unità, della libertà e dei diritti torni sempre a rinascere».