Cultura & Società

L’Apocalisse approda in televisione

Rendere in maniera televisivamente godibile l’Apocalisse, uno dei testi più affascinanti e difficili di tutti i tempi a causa del largo ricorso al simbolismo. È quanto si è proposto Raffaele Mertes, il regista di «San Giovanni – L’Apocalisse», in onda il 10 dicembre in prima serata su RaiUno. Il film conclude il Progetto Bibbia della Lux Vide. Dei 21 prodotti fatti si è trattato del più impegnativo perché un film sull’Apocalisse non era mai stato realizzato. L’Apocalisse è la lettera in cui l’evangelista Giovanni racconta le visioni avute prima di morire. Per riprodurre visivamente le sconvolgenti immagini contenute nella lettera (dai Quattro Cavalieri ai sette sigilli sino all’Anticristo e all’Agnello che sconfigge la Bestia) sono stati utilizzati effetti speciali. Il film racconta la vita di Giovanni, «il discepolo che Gesù amava», l’ultimo ad aver visto Cristo vivo e l’unico a non aver subìto il martirio: dall’adolescenza vissuta accanto al Maestro predicando per le strade della Palestina, fino alla vecchiaia ad Efeso, negli anni del regno dell’imperatore Traiano, passando per le feroci persecuzioni di Nerone e Domiziano. Una figura fondamentale per i primi cristiani: l’ultimo anello di congiunzione con l’esperienza non solo spirituale, ma anche fisica e materiale di Gesù. Per il ruolo di Giovanni è stato scelto il premio Oscar Richard Harris (nella foto), noto attore irlandese scomparso a Londra lo scorso 25 ottobre a 72 anni. Era stato anche protagonista del primo capitolo della Bibbia tv, interpretando nel 1993 «Abramo». Interprete di tanti capolavori del cinema come «Un uomo chiamato cavallo» e «I quattro dell’oca selvaggia», in tempi più recenti Harris ha preso parte a «Il gladiatore» nel ruolo di Marco Aurelio per poi vestire i panni di Albus Silente in «Harry Potter e la pietra filosofale». La sua ultima apparizione, sempre nel ruolo di Silente, è in «Harry Potter e la camera dei segreti». Nel cast internazionale figurano anche gli italiani Vittoria Belvedere (unica protagonista femminile nel ruolo di Irene, un personaggio che non esiste nel testo scritto originale ma che Mertes ha creato per dare una struttura organica alla vicenda) e Paolo Villaggio (Gaio). Si chiude così la più grande produzione televisiva mai realizzata: i 21 film sono stati venduti in 130 Paesi e sono stati visti da 300 milioni di spettatori. Il budget per la realizzazione è di 125 milioni di euro e sono state coinvolte 40 star internazionali e 80 mila comparse.

Fascino e mistero dell’Apocalisse. L’anteprima del film