Toscana

L’altra faccia dell’immigrazione

Nel 2001 un albanese su cinque fra i 26.184 regolari (erano tremila in meno nel 2000) in Toscana (quasi 10 mila,circa il 37% solo a Firenze) ha commesso un reato, pari a 5.184 persone, cioè il 19,8% degli immigrati di questa etnia, la piu’ numerosa dopo quella cinese.

Rispetto al 2000 l’ aumento è del 2% ma cambia la tipologia del crimine: diminuiscono, infatti, i denunciati per furto, 267 contro 320, quelli per ricettazione, 199 contro 250, quelli per sfruttamento della prostituzione, 97 contro 129, ma fanno un grosso balzo in avanti quelli legati al traffico di stupefacenti, 158 lo scorso anno contro gli 89 del 2000. In pratica cresce il livello dei reati che vedono coinvolti gli albanesi regolari, ai quali poi c’è da aggiungere la non quantificabile quota degli irregolari.

E nelle carceri della Toscana, dove il 31 per cento dei reclusi (1611 su 3932 al dicembre 2001) è costituito da stranieri, il 19% è di etnia albanese, cioè 306, seconda presenza dopo quella marocchina, 379. Gli espulsi dalla Toscana sono stati 774 contro gli 840 del 2000 (dati fra i più alti in Italia) con un forte aumento a Firenze dove sono passati da 192 a 255.

Sono questi i dati principali del terzo rapporto stilato dalla Dia, la Direzione investigativa antimafia di Firenze, presentato nei giorni scorsi e redatto con i contributi dei vari reparti operativi di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza.

Dal documento emerge (accanto alla concreta diminuzione di reati contro la persona ed il patrimonio grazie, secondo la Dia, anche all’ attività di prevenzione e contrasto) la nuova frontiera della criminalità albanese, sempre più interessata al traffico di droghe pesanti (eroina e cocaina) al posto di quelle leggere (hashish, marijuana) come era una volta; ora gli albanesi gestiscono – con una articolata struttura – l’ acquisto direttamente in Colombia (saltando gli intermediari spagnoli) facendo arrivare la merce nel centro e nord Europa (specie Olanda) da dove corrieri, spesso italiani, la introducono in quantità di alcuni chili al massimo nascosti in auto «pulite» per evitare maxi sequestri, nel nostro paese (i sequestri sono ammontati a 38 chilogrammi di eroina e 12 di cocaina, contro, rispettivamente, i 25 e 10 del 2000). L’ escalation è dimostrata anche dalla crescita del numero di albanesi denunciati per associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. I guadagni legati al traffico della droga vengono poi investiti, secondo la Dia, in Albania soprattutto nei settori turistico ed immobiliare.Diventano anche più violenti alcuni reati «tradizionali», pur se in assoluto in calo, come i sequestri di persona finalizzati alla prostituzione: 25 gli episodi nel 2001 contro gli 11 del 2000. E limitati a due gli omicidi attribuiti ad albanesi contro i sei del 2000 ed i 13 del 1998, la punta massima registrata; più che dimezzati anche i tentati omicidi, 8 contro 19.

Altre «caratteristiche» della criminalità albanese sono la operatività al di fuori delle province di residenza degli implicati e la circoscritta provenienza: soprattutto Durazzo (12,8%), Shkoder (10,7), Valona (10,6) e Tirana (6,1).

I boss della droga

Nella radiografia della criminalità albanese al primo posto restano i furti seguiti dalla ricettazione, ma entrambi sono in calo. Sale invece in modo vertiginoso lo spaccio di droga.Ecco nel dettaglio i reati commessi nel 2001 (tra parentesi le cifre del 2000 per un raffronto): – FURTI 267 (320)– RICETTAZIONE 199 (250)– DROGA 158 (89)– SFRUTTAMENTO PROSTITUZIONE 97 (129)– DETENZIONE DI ARMI 67 (80)– RAPINA 65 (90)– SEQUESTRI DI PERSONA 25 (11)– ESTORSIONE 23 (32)Seguono altri reati come la violenza carnale praticamente stabile con 22 casi nel 2001 e 23 casi nel 2000. Quindi il tentato omicidio (7 casi nel 2001 e 19 nel 2000), l’omicidio (2 e 6) e la truffa (5 e 4).Una legge che scontenta tutti — DI UMBERTO SANTARELLISanatoria, per la Caritas la legge parte in salitaAllarme a Prato, esplode il caso cinesiNina: «Io, rumena, badante in Mugello»Cosa fare per regolarizzarsiLa nuova legge sull’immigrazione («Bossi-Fini»)«Bossi-Fini», i «pro» e i «contro»L’immigrato non è solo forza lavoro — DI ALBERTO MIGONEImmigrazione, è caccia al kitCosa pensi della legge Bossi-Fini? Vai al sondaggioSiti utili:Caritas ItalianaDossier nuova legge Croce blu di LuceraMinistero dell’InternoServizio immigrati del Progetto ArcobalenoSportello giuridico immigrazione della Caritas Italiana