Italia
L’Africa nella morsa di malattie e carestia
Per il primo evento pubblico dell’associazione si è scelto un tema drammaticamente attuale, affidandolo a relatori di grande esperienza e competenza fra cui Franco Volpi, docente di economia dello sviluppo, Donato Romano, ordinario di economia agraria, Franco Viciani, ex funzionario della Fao, Kostas Stamoulis, responsabile agricoltura e sviluppo economico della Fao, Paolo Logli, funzionario UE, don Luca Niccheri, direttore dell’ufficio missionario diocesano, Carlo Spini, medico e coordinatore del progetto «dream»della Comunità di Sant’Egidio in Malawi, oltre naturalmente a Piero Tani, economista e presidente dell’associazione «Incontri».
«Secondo gli intenti di Raffaello Torricelli ha spiegato Piero Tani l’associazione dovrà essere strumento di un’iniziativa che ha diversi elementi costitutivi: un’attività editoriale, appoggiata all’editrice Polistampa; la promozione di incontro e di conoscenza reciproca di persone impegnate in gruppi, movimenti, associazioni diverse, per creare opportunità di dibattiti, ma anche di azioni comuni; il reperimento di un luogo fisico di incontro. La scelta del tema di quest’oggi ha proseguito vuole testimoniare l’intenzione di affrontare argomenti non sufficientemente presenti nel dibattito politico nazionale ed internazionale».
Proprio l’approfondimento della conoscenza dell’Africa e dei suoi problemi più urgenti era l’obiettivo primario del convegno nel quale si è discusso di sottosviluppo, carestie, malattie, scarsi strumenti di formazione, conflitti, instabilità politica ed impatto negativo della globalizzazione sulle economie disastrate dei paesi della fascia subsahariana. Uno dei più drammatici problemi che affliggono questi paesi è quello dell’accesso ai farmaci: esso infatti «è proporzionale come ha spiegato don Luca Niccheri al loro peso economico: solo l’1% dei nuovi farmaci prodotti fanno riferimento a malattie tipiche dell’Africa e molti di questi sono sottoprodotti avanzati da ricerche su altre sostanze. Se il meccanismo di accesso ai farmaci resterà legato alla logica di profitto economico com’è oggi, l’Africa è destinata a non poterne usufruire e questo porterà tragiche conseguenze».
Quindi si deve superare la logica della speculazione economica, incoraggiando la ricerca pubblica e forme di collaborazione e mutualità internazionali: bisogna far presto. «Ogni anno in Africa ha concluso muoiono due milioni di bambini per infezioni alle vie respiratorie e altri due milioni per una banale diarrea. Non è solo l’Aids la piaga che sta mietendo vittime indifese, ma anche malattie che non si possono curare solo per mancanza di farmaci».
«Un terzo della popolazione dell’Africa subsahariana vive in condizione di sottonutrizione ha spiegato Franco Viciani circa duecento milioni di persone rischiano di morire per fame: si hanno casi drammatici come l’Eritrea, la Tanzania, lo Zambia e lo Zimbawe ma la situazione è particolarmente critica in altre zone dove vi sono conflitti armati e disordini civili. C’è un altro dato che deve far riflettere: in Africa la produzione alimentare, invece di crescere, è calata negli ultimi quarant’anni. Ciò ha prodotto la grave conseguenza della necessità per i vari stati africani di importare (o ottenere aiuti dall’esterno) per poter sfamare i propri cittadini, indebitandosi e aggravando ulteriormente la loro precaria situazione economica».
Ecco i testi delle principali relazioni (in formato word, con grafici e slides). Per favorirne il download i singoli file sono stati zippati.