Arezzo - Cortona - Sansepolcro

L’affresco «ritrovato» nella chiesa di Santa Marta

Sono iniziati da alcuni giorni i lavori di restauro della chiesa di Santa Marta che, dopo quattordici anni di chiusura, verrà riaperta al culto entro un breve periodo. Era il 1994 quando le ultime monache cappuccine lasciarono il convento di Sansepolcro e da allora anche la chiesa rimase tristemente chiusa e abbandonata. Oggi il convento, completamente restaurato, è diventato una residenza di accoglienza per disabili, mentre la chiesa è stata affidata in gestione alla Società rionale Porta Romana che ne aveva fatto richiesta alla diocesi. Prima di poter essere utilizzata anche come sede di concerti e conferenze, Santa Marta aveva bisogno di un restauro generale ed in questo impegnativo sforzo la Rionale è riuscita a mobilitare gli esercenti di Porta Romana, gli studenti, i genitori e gli insegnanti della scuola elementari «Collodi» e alcuni privati che hanno offerto il loro contributo. Durante i lavori si è verificata una piacevole sorpresa: nel rimuovere la tela dell’altare di sinistra per inviarla al laboratorio di restauro, è apparto un affresco di tre metri per due raffigurante Maria, San Francesco e San Giovanni Evangelista ai piedi di una croce di legno oggi scomparsa. L’affresco, di fattura popolare e in discreto stato di conservazione, risale probabilmente alla fine del Quattrocento, prima quindi della costruzione dell’attuale chiesa agli inizi del Seicento. L’apparente anomalia è spiegabile con il fatto che l’architetto Antonio Cantagallina, quando progettò il complesso di Santa Marta, inglobò nell’edificio una piccola chiesa preesistente, il cui affresco servì da icona per l’altare di sinistra della nuova chiesa. A metà del Seicento, poi, sull’altare venne collocata una tela che riproduceva un’immagine quasi analoga e l’affresco rimase nascosto. D’accordo con la Soprintendenza di Arezzo, la tela verrà collocata, una volta restaurata, lungo la parete, lasciando sull’altare l’affresco ritrovato. Quando nei prossimi mesi la chiesa verrà riaperta, si potrà non solo rivedere e rivivere uno spazio ricco di storia e caro al cuore di molto borghesi, ma anche ammirare una «nuova» opera che viene ad arricchire il patrimonio artistico cittadino.Luigi Andreini