Arezzo - Cortona - Sansepolcro

L’addio di Monsigliolo allo «storico» parroco don Antonio Briganti.

Il vecchio parroco di Monsigliolo, don Antonio Briganti è morto il 14 dicembre. È morto nella sua casa, in mezzo alla sua gente, accompagnato dalla vicinanza dei parroci che si sono succeduti a Monsigliolo dopo il suo ritiro a gennaio del 2005: don Giorgio Basacca e, recentissimo, don Benito Chiarabolli. I funerali si sono svolti lunedì 15, celebrati dal vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti e da tanti sacerdoti del presbiterio di Cortona. Sia nella veglia serale, sia durante le esequie vi è stata una partecipazione intensa di un gran numero di persone.Nato alla Pietraia di Cortona il 6 novembre 1912, orfano di guerra (il padre morì nella Prima guerra mondiale), Antonio fu allevato con altre due sorelle dalla madre che giunse fin quasi a 100 anni. Entrò in seminario a Cortona dodicenne e fu ordinato sacerdote dal vescovo Giuseppe Franciolini l’8 aprile 1939. Ebbe la prima cura d’anime a San Biagio a Fasciano, dove rimase fino a gran parte del 1949; poi, il 10 ottobre di quello stesso anno, in un giorno di pioggia, come amava sempre ricordare, attraversò i campi e le strade della Valdichiana e giunse a Monsigliolo, piccola frazione di Cortona perduta nella nebbia, con strade impantanate d’inverno e polverose d’estate e con una chiesa ugualmente intitolata a San Biagio. Qui è vissuto per 60 anni, condividendo con il suo popolo la fede e la stessa vita semplice.Quando un giorno degli anni ’70 alcuni ragazzi andarono a chiedergli l’uso di locali e terreni appartenenti al beneficio parrocchiale per costituire una prima struttura ricreativa e sportiva, egli disse di «sì» senza indugi. E non cambiò idea mai. Dopo la ratifica dell’allora vescovo Giovanni d’Ascenzi, quel circolo è diventato la realtà associativa del paese, gli impianti sportivi ospitano la squadra di calcio locale che milita in terza categoria, e ogni anno si svolge una importante festa giunta alla 33esima edizione. L’ultima impresa di don Antonio, affrontata con grande coraggio, quando già l’età era molto avanzata, è stato il restauro della sua chiesa. Non ne ha potuto vedere il completamento, ma quando finalmente tutto sarà pronto, egli lo stesso ci sarà, ben piantato dentro il cuore dei monsigliolesi che lo hanno amato.Alvaro Ceccarelli