“La morte non è la fine ma è l’inizio del secondo tempo”, così Lucio Dalla aveva parlato recentemente della morte. E un po’ come accadeva con i vecchi dischi di una volta la speranza è che il lato b della sua vita sia altrettanto entusiasmante come la prima parte.Per il cantautore bolognese il secondo tempo è arrivato all’improvviso, in un giorno di marzo, mentre si trovava in Svizzera per iniziare una nuova avventura musicale. L’ultima apparizione televisiva a San Remo, assieme al giovane Pierdavide Carone. Ed è un po’ come se ci avessero derubato di qualcosa sapere, nel giorno della sua morte, che Dalla stava lavorando con il comune di Arezzo per la realizzazione di Festival da realizzare in città. Una città che il bolognese amava. Tante le visita nell’Aretino. L’ultima delle quali era stata a dicembre per lavorare al progetto che doveva rappresentare un omaggio a Guido Monaco l’inventore della notazione musicale