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L’addio commosso a padre Carlo Calzini.

E’ stato un addio commosso, quello a padre Carlo Calzini, il padre marista morto il 3 maggio. Tante le persone che hanno voluto rendergli omaggio nella chiesa del Rivaio, nei pressi di Castiglion Fiorentino.Ecco il profilo che di padre Carlo ha tracciato nell’omelia della concelebrazione eucaristica il Generale della Congregazione dei Maristi. «A nome dei padri maristi italiani, dei confratelli maristi del Venezuela, del Perù e di tutti i maristi d’Europa e del resto del mondo, desidero rivolgere un commosso saluto al padre Carlo Calzini ed esprimere riconoscenza e vicinanza ai fratelli, alla sorella e a tutti i parenti.Padre Carlo è nato a Camucia l’11 gennaio 1939. Ha frequentato il corso degli studi al seminario minore del Rivaio, il noviziato a Santa Fede, concludendo con la professione religiosa l’8 settembre 1959.Nel 1966 è stato ordinato sacerdote. Nel 1967 è partito missionario per il Venezuela, dove è rimasto per quasi quarant’anni. È stato parroco, cappellano dell’ospedale civile, di comunità di suore e soprattutto di una caserma militare nella quale ha fatto anche carriera, raggiungendo il grado di colonnello. Come cappellano militare ha avuto una formidabile possibilità di evangelizzare giovani militari e ufficiali. Ma quarant’anni di missione hanno anche contribuito a minare la sua salute. Nel 2006 è rientrato definitivamente in Italia. Nell’ottobre 2010 è tornato a vivere in comunità al Rivaio, dove si è trovato molto bene. Le comunità parrocchiali alle quali ha reso servizio (Pieve di Chio ed altre) hanno sempre apprezzato la sua gentilezza, il modo accurato di celebrare i sacramenti e di tenere le omelie».