Arezzo - Cortona - Sansepolcro

L’addio commosso a don Otello.

Ci ha lasciati don Otello Branchi. È morto martedì, nella clinica di San Giuseppino. Aveva compiuto 88 anni lo scorso 13 febbraio ed era stato ordinato sacerdote il 22 luglio 1945. Domenica 15 febbraio aveva concelebrato la Messa solenne delle 10.30 per la festa della Madonna del Conforto dalla sua carrozzella (nella foto) che lo aiutava a spostarsi negli ultimi periodi. Perché don Otello non ha mai voluto nascondere la malattia che lo aveva colpito. «Così ha voluto Dio – ripeteva -. E io offro il mio dolore al Signore che mi ama ogni giorno». Per un’intera diocesi è stato testimone di speranza nella sofferenza. Con quello sguardo sereno che talvolta induceva alle lacrime chi lo visitava in questi mesi per quella fiducia smisurata nella Provvidenza che viveva e trasmetteva. Lo chiamavano il «nonno». Era il soprannome che gli avevano dato i seminaristi quando era stato il loro padre spirituale in seminario. Ed era l’appellativo affettuoso che gli attribuivano spesso le famiglie di cui era stato la guida o le persone che lo avevano come direttore spirituale.Nato a Loro Ciuffenna, era entrato in seminario nel 1933 ed era stato ordinato presbitero appena conclusa la Seconda guerra mondiale dal vescovo Emanuele Mignone. Vicario parrocchiale ad Anghiari e parroco di Savorgnano, era tornato poi sul suo Valdarno come parroco a La Trappola di Loro Ciuffenna. Dal maggio del ’53 aveva guidato la parrocchia di Venere e dal 1 settembre 1959 era giunto ad Arezzo come parroco di Santa Croce. Eretta la parrocchia del Sacro Cuore e di Santa Teresa Margherita Redi, ne era diventato il primo parroco dal 1 novembre 1969. Dal 1972 è stato canonico della Cattedrale di Arezzo e dal 1976 delegato per l’Apostolato della preghiera. Responsabile dell’Unione Apostolica del Clero, si è impegnato a lungo nell’Azione cattolica e ha guidato numerosi ritiri in giro per l’Italia. È stato assistente spirituale dell’associazione «Maria Cristiana di Savoia» e di Casa Betlemme. Inoltre era stato vicario episcopale per la vita consacrata e dalla fine degli anni Ottanta aveva seguito la formazione dei diaconi permanenti. Il funerale è stato celebrato mercoledì nella Cattedrale di Arezzo dal vescovo. Nel testamento don Otello ha disposto di lasciare i suoi bene alla comunità del seminario.Giacomo Gambassi