Prato

L’addio al nostro direttore Alberto Migone

Con Prato e i pratesi Alberto Migone aveva da sempre un legame particolare. Del resto aveva insegnato italiano e latino, dal 1963 al 1978, al Liceo Scientifico Cicognini. E poi, prima di diventare direttore di Toscana Oggi, quante volte da delegato regionale dell’Azione Cattolica era venuto in palazzo vescovile e nelle parrocchie a tenere incontri e conferenze. Nel 1983 la svolta della sua vita, con l’incarico da parte dei Vescovi toscani della direzione del nuovo settimanale Toscana Oggi. La Diocesi di Prato è la fondatrice, insieme con quella di Firenze, del giornale e qui, fin dall’inizio, si registra la diffusione più alta in proporzione alla popolazione. E poi il rapporto con i Vescovi: prima con mons. Fiordelli, dopo – particolarmente confidenziale – con mons. Simoni.A Prato Alberto Migone tornava più volte durante l’anno; due gli appuntamenti fissi: l’incontro annuale degli incaricati parrocchiali della diffusione, per l’inizio della campagna abbonamenti, tra ottobre e novembre, e l’incontro natalizio della redazione.L’ultima occasione è stata la celebrazione del 25° del settimanale, tenutasi il 9 gennaio scorso nel Palazzo Comunale, poi in Palazzo Novellucci e infine al Teatro Politeama. «Ricordiamo qui con voi – aveva affermato durante il suo intervento commemorativo con lo stile che lo ha sempre contraddistinto – i 25 anni di Toscanaoggi, senza enfasi ma con un po’ di fierezza sì per aver contribuito a dar vita ad un giornale che c’è e fa la sua parte». Nel medesimo discorso aveva voluto richiamare alcune parole particolarmente care a mons. Simoni: «Oggi, più che nel passato – spiegava Migone – al nostro settimanale, come del resto a tutti i mezzi di comunicazione di ispirazione cristiana. viene richiesto di essere – per usare espressioni care a Mons. Simoni – strumento di collegamento fra i cattolici e al contempo di assicurare nel panorama della stampa toscana una presenza autorevole. Le sensibilità dei cattolici in ambito politico, ma non solo, sono infatti diversificate ed è quindi opportuno avere un “luogo” in cui dibattere, confrontarsi in serietà e soprattutto senza astio. Il settimanale – concludeva – può essere, e in parte lo è già, questo luogo privilegiato».Quando il direttore pronunciava quel discorso, la malattia stava già minando la sua salute. Dopo nemmeno cinque mesi se n’è andato. Nella nostra redazione di Prato, appresa la notizia della morte, avvenuta domenica 31 maggio, solennità di Pentecoste, grande è stata la commozione: a noi, ai nostri collaboratori ha da sempre guardato con particolare premura e simpatia. Il nostro coordinatore Gianni Rossi, parlando dagli schermi di Tv Prato e poi dai microfoni di Radio Antenna Toscana Uno, ha sottolineato la particolare coincidenza della morte nella domenica di Pentecoste: «Alberto Migone – ha detto – ha saputo parlare davvero le lingue. Ha saputo parlare la lingua di una fede genuina e profondamente radicata; la lingua di una grande umanità, che tutti percepivano immediatamente e che ha saputo in modo particolare trasmettere a generazioni di studenti con la sua professione di insegnante; la lingua del giornalismo, vissuto come servizio alla Chiesa e al bene comune; la lingua del dialogo, di cui è sempre stato un convinto servitore e che ha saputo infondere al suo giornale».Il funerale, svoltosi martedì 2 giugno nella Basilica della Santissima Annunziata a Firenze, è stato concelebrato dal nostro vescovo Simoni; con lui erano presenti anche il vicario generale mons. Eligio Francioni e mons. Pierluigi Milesi, vicario episcopale per il laicato. La redazione pratese e i collaboratori erano presenti quasi al completo.

(dal numero 22 del 7 giugno 2009)

Il Vescovo: «Una delle migliori figure del cattolicesimo»«In Alberto Migone noi abbiamo avuto una delle migliori e delle più meritevoli figure del cattolicesimo contemporaneo, non solo fiorentino e toscano, ma anche italiano». Lo afferma mons. Gastone Simoni all’indomani delle esequie del direttore di Toscana Oggi. Con Migone il Vescovo intratteneva da molti anni una rapporto di profonda stima e di amicizia. Durante la messa nella Santissima Annunziata, il direttore di Avvenire Dino Boffo – che ha tenuto la commemorazione ufficiale – ha tra l’altro richiamato le parole che mons. Simoni inviò al prof. Migone in occasione del 25° di Toscana Oggi (era il 18 dicembre 2008) e della consegna a lui del premio «Giuseppe Donati»: «Le Chiese della Toscana non Le saranno mai grate a sufficienza per questo impagabile servizio».Oltre al servizio per il nostro settimanale, il Vescovo afferma di dovere al prof. Migone «una grande riconoscenza per aver capito l’intento e l’ispirazione che sono state e sono alla base del Collegamento Sociale Cristiano».