Arezzo - Cortona - Sansepolcro

L’acqua torni in mano pubblica. Mobilitazione a Sansepolcro.

«Adottare tutte le iniziative affinché venga modificato il quadro normativo che contiene la disciplina di gestione del servizio idrico integrato e far sì che gli organi competenti adottino i necessari provvedimenti per far cessare l’attuale sistema di gestione in ragione delle anomalie che ne caratterizzano l’affidamento e la gestione». Questa la volontà espressa dalla cittadinanza biturgense in modo quasi unanime. Per discutere di ciò era stato convocato nei giorni scorsi un consiglio comunale straordinario, monotematico e aperto al contributo dei cittadini. E i biturgensi hanno risposto con grande interesse, portando la propria testimoninaza di quanto oggi il servizio idrico nella nostra terra sia mal gestito e particolarmente dispendioso. A partire dalla bolletta che è tra le più care d’Italia. Basti pensare che mentre in provincia di Arezzo la spesa media per la bolletta dell’acqua è pari a 314,93 euro, mentre a Massa si riduce della metà (116,21 euro).Evidentemente c’è qualcosa che non va. L’assegnazione della gestione del servizio a una società mista pubblico-privata, avvenuta negli anni scorsi non ha fatto raggiungere quelli che sono gli obiettivi indicati dal legislatore (efficacia, efficienza ed economicità del servizio), né dal punto di vista della fruizione di un bene comune, né della riduzione delle tariffe per le utenze, né degli investimenti, contravvenendo così al criterio delle corrispettività. A più riprese l’amministrazione Polcri rispetto alla gestione del servizio ha espresso una posizione critica. Così la seduta del consiglio comunale aperta e dedicata unicamente a questo tipo di tematica ha approvato una delibera che impegna il Comune ad «adottare tutte le iniziative affinché venga modificato il quadro normativo che contiene la disciplina di gestione del servizio idrico integrato» e a «far sì che gli organi competenti adottino i necessari provvedimenti per far cessare l’attuale sistema di gestione in ragione delle anomalie che caratterizzano l’affidamento e la gestione del sistema idrico». In pratica è stato finalmente avviato con azioni concrete il processo di ripubblicizzazione del servizio idrico.Dopo il dibattito, che si è protratto fino a tarda ora e ha visto numerosi interventi di consiglieri e non, la mozione ha ottenuto il voto favorevole della maggioranza di centrodestra e dei consiglieri di opposizione Guerrini (Un Altro Borgo è Possibile – Rifondazione Comunista), Del Furia e Segreti (Ulivo per la Città Ideale). Si sono invece astenuti tutti i cinque consiglieri del Partito Democratico. Secondo Guido Guerrini – capogruppo dimissionario del gruppo consiliare di opposizione «Un altro Borgo è possibile» e uno degli ultimi superstiti tra i consiglieri che componevano il consiglio comunale che nel 1999, contribuì alla nascita della gestione integrata del servizio idrico, della società Nuove Acque – «questo passaggio mette fine a tutti i dubbi su come la pensano i nostri concittadini sull’attuale gestione dell’acqua. Non solo le care bollette vengono messe in discussione, ma pure l’assurdità di avere contribuito a trasformare la risorsa acqua in una merce economica destinata a contribuire alla formazione di dividendi azionari per gli azionisti del partner privato. Ho sempre sostenuto che non è possibile concepire l’acqua come una merce». di Lorenzo Canali