Italia

L’AC IN DIFESA DELLA LEGGE 185/90

La Delegazione regionale toscana dell’Azione cattolica ha fatto proprio l’appello lanciato dal Consiglio nazionale e invita tutte le associazioni diocesane toscane ad aderire alla campagna in difesa della legge 185/90 che regola la produzione e la vendita delle armi. Di seguito il testo dell’appello. Il Consiglio nazionale dell’Azione Cattolica Italiana riunito a Roma l’11 maggio, esprime preoccupazione per le modifiche che sono state proposte alla legge 185/90, che regola con meccanismi di trasparenza il commercio italiano di armamenti, vietandolo verso quei paesi dove i diritti umani sono violati, o dove ancora sono in atto conflitti armati.Il 27 maggio p.v. si concluderà infatti– dopo aver passato il vaglio in Commissione – la discussione alla Camera dei Deputati sul disegno di legge 1927 che intende ratificare l’accordo europeo di Farnborough di cooperazione militare tra l’Italia e altri 5 Paesi Europei (Francia, Germania, Regno Unito, Spagna, Svezia).L’Azione Cattolica esprime la sua preoccupazione perché se passassero le modifiche proposte non solo si avrebbe un incremento della produzione e dell’export di armi, ma verrebbero annullate quelle procedure che oggi consentono di ottenere informazioni su tipologia e quantità di armi esportate, azienda produttrice, paese di destinazione, transazioni bancarie. Quello che verrebbe meno, in sostanza, è il controllo di Parlamento e società civile, come sottolineano anche gli organismi promotori della campagna in difesa della legge 185/90 – organizzata da vari istituti missionari e associazioni, e rilanciata attraverso il settimanale Vita.L’Azione Cattolica Italiana, associazione di laici cristiani chiamati ad assumere, alla luce del Vangelo, le sfide del mondo di oggi, chiede al mondo politico, alla maggioranza e all’opposizione, di non stravolgere una legge che ha frenato l’esportazione di strumenti di morte fabbricati in Italia. Il nostro Paese ha una vocazione al dialogo e alla riconciliazione: vogliamo la pace, non la guerra e la violenza.