Toscana

Laboratori cinesi, scoperti 50 baby lavoratori

Non andavano a scuola o, se ci andavano, sonnecchiavano in classe: è partita dalle segnalazioni dei direttori didattici di scuole medie ed elementari di Firenze, l’operazione dei carabinieri «Working children» che ha fatto scoprire un largo impiego di manodopera minorile in laboratori cinesi nella zona di Brozzi. I minori sorpresi a lavorare a macchinari ed attrezzature nelle varie imprese controllate dai carabinieri sono stati 50. Di solito venivano fatti lavorare da genitori ed altri parenti il pomeriggio, dopo la scuola, fino a sera. Ma in certi casi, quando aumentava il lavoro nei laboratori, non venivano mandati a scuola.

La vicenda ha suscitato grande scalpore in tutta Italia, riscuotendo l’attenzione dei giornali nazionali. Ma dietro il clamore c’è una realtà, quella del lavoro minorile all’interno della comunità cinese, che si conosce da tempo e che va affrontata non solo con le sanzioni, ma offrendo alternative e proponendo ai ragazzi spazi aggregativi e formativi, anche al di fuori della scuola, per una crescita interculturale.

Il commento: Piccoli cinesi crescono (di Giovanni Momigli)