Opinioni & Commenti
L’abc per una vacanza senza stress… forse
BAGAGLI. Inutile sfidare la legge fisica dell’incompenetrabilità dei solidi. Inutile chiedersi come facevano i vostri antenati con il calesse prima e l’850 grigio topo poi. Per quanto la vostra station wagon sia panciuta, ci sarà sempre un bagaglio di troppo. Soluzione: gli studi sullo spazio multidimensionale sono a buon punto e presto avremo le braghette di Eta Beta e la borsa di Mary Poppins. Basta aspettare due o trecento anni.
PARTENZA. In coda sulla Firenze-Mare o a Bologna Casalecchio? Voi no, non ci cascate. Soluzione: partenze scaglionate. Ma per davvero: al mattino i figli in autostop, nel pomeriggio vostra moglie in treno, a notte inoltrata voi in auto. In coda con migliaia di padri che hanno avuto la stessa idea.
MARE. In spiaggia ci si potrebbe anche rilassare e leggere un buon libro, lasciando perdere il quotidiano che vi hanno voluto rifilare a tutti i costi in omaggio. Se non ci fosse la radio al massimo. Potreste anche leggere il quotidiano in omaggio, ma se tentate di spalancarlo colpite sul naso i vostri vicini di ombrellone. Quando poi a sera riportate in camera quel grumo di sabbia di vostro figlio, vi accorgente che non è vostro figlio ma un certo Hans Muller di Lipsia, che restituite subito ai genitori prima che chiamino la Wehrmacht. Soluzione: seguite il consiglio degli esperti e andate in spiaggia con il fresco, dalle 7 alle 11. Di notte.
MONTI. Incredibile: un sentiero tutto per voi, a parte i mount-bikisti che cercano di travolgervi in discesa. Eppure un anno fa era pieno di gitanti peggio dello struscio in città la domenica sera… Meglio. Arrivati in cima al Picco della Desolazione, trovate un McDonalds e una cabinovia (che sale dall’altro versante) che vomita gitanti in sandali, odorosi di crema solare. Soluzione: iscriversi a un circolo di Schuetzen; non capirete un’acca di quel che dicono ma vi conforterà sapere che ce l’hanno con i turisti in sandali e crema solare.
CAMPAGNA. In Toscana? Impossibile trovare una fattoria, un capanno, una baracca che non siano già occupati da un politico inglese o un divo di Hollywood. Se la trovate, è perché l’area non è stata ancora bonificata e pullula di zanzare e pappataci. Al tramonto, defunto l’ultimo zampirone, vi troverete come in un film di John Carpenter con un paletto di legno di frassino e mezzo spicchio d’aglio, in attesa dell’estremo assalto dei vampiri. Soluzione: bonificate l’area.
CHE FARE? Niente. Però le vacanze, per quanto lunghe, prima o poi finiscono e avrete davanti a voi undici placidi mesi dietro la scrivania in ufficio. Lo stress dovrebbe passarvi. E se non vi passa, è perché siete un animatore di villaggio turistico. Un maledetto alieno.