Una festa. Non si può usare una parola diversa per descrivere l’8 settembre pratese e in particolare quello di quest’anno. La sera, dal pulpito di Donatello, poco prima dell’ostensione, il sindaco Cenni e il presidente della Provincia Gestri guardando dall’alto le tantissime persone che affollavano piazza Duomo hanno commentato: «È l’abbraccio della città al vescovo Simoni». Il presule è consapevole che quella di sabato scorso è stata la sua ultima «Madonna della Fiera» da vescovo di Prato. E per questo ha voluto lasciare un augurio ai presenti prima di dare la parola a mons. Mansueto Bianchi: «Che Città e Chiesa crescano sempre insieme, come disse Giovanni Paolo II in visita a Prato 26 anni fa». Per mons. Simoni solo così si può crescere «in dignità, solidarietà e senso religioso».Un affetto palpabile quello del popolo pratese. Se n’è accorto anche il vescovo di Pistoia Mansueto Bianchi chiamato a officiare l’ostensione del Sacro Cingolo. Quando mons. Simoni lo ha presentato alla piazza i pratesi si sono sciolti in un sincero applauso di benvenuto. Il presule pistoiese a quel punto ha ammesso «di essere arrivato a Prato con trepidazione, in punta di piedi, in quanto vescovo vicino di casa, e come spesso capita – ha detto – i rapporti tra vicini lasciano più spazio alla prosa che alla poesia». Ma una giornata come quella di sabato riesce «a dissolvere le nubi e far tornare il sereno», ha aggiunto Bianchi. Una rivalità, quella tra Prato e Pistoia, spiegabile solo da vezzi campanilistici e che si perde nella notte dei tempi, con inizio 700 anni fa quando il pistoiese «Musciattino» cercò invano di trafugare il prezioso Cingolo dalle mani dei pratesi.Oggi è diverso e il vescovo della vicina Pistoia arriva a Prato invitando le due città «a camminare insieme, ad andare avanti». Per mons. Bianchi «Questo è lo straordinario messaggio che ci dà il Sacro Cingolo, che ci vuole uniti, collegati insieme, come gli antichi pellegrini che si cingevano la veste per un viaggio per andare avanti più spediti, dobbiamo camminare nella collaborazione leale, col cuore acceso e il passo svelto». La metafora del viaggio comune, da percorrere insieme lealmente, è stata usata da mons. Bianchi anche per indicare un antidoto alla crisi: «È lo stesso Cingolo a dirci che non ne usciremo da soli, con l’individualismo – ha sottolineato il vescovo di Pistoia – questa crisi ci porta a riconsiderare nuovi modelli economici, attenti alla persona, alla famiglia, alle fasce più deboli». Il pensiero del presule va poi ai giovani, «ai quali dobbiamo trasmettere un’alta visione della vita, insegnare ad essere liberi dagli scetticismi e far conoscere il dono della libertà come assunzione di responsabilità, far scoprire la fatica gioiosa dell’amore».La giornata di festa dell’8 settembre è cominciata al mattino con il solenne pontificale in duomo presieduto da mons. Giuseppe Mani. Anche in questo caso forte la partecipazione dei pratesi alla celebrazione. Questo a dimostrazione di come ancora il Sacro Cingolo tenga uniti i pratesi. Ad attendere il passaggio del corteggio, per le strade del centro, tantissime persone. Nelle sue interviste da piazza Duomo nel corso della diretta di Tv Prato, l’attore Luca Calvani ha registrato molti sorrisi. La voglia di ritrovare Prato era stata saggiata il mercoledì precedente, il 5 settembre, con Visionaria, evento che ha segnato il boom di presenze in questa estate cittadina.I fuochi d’artificio, sparati dal chiostro del duomo, hanno concluso la festa. È stato un vero e proprio spettacolo pirotecnico-musicale che l’Amministrazione comunale ha voluto dedicare al vescovo Simoni per i 20 anni di episcopato a Prato. Un secondo omaggio, questa volta più solenne e personale, arriverà il 25 settembre quando per mons. Simoni ci sarà la cittadinanza onoraria consegnata in salone comunale.