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L’abbraccio del Vescovo alla valle di Chio «La vita cambia leggendo il Vangelo»

ma anche una realtà pastorale come ce ne sono poche. Nella valle il tempo sembra essersi fermato, ma non il motore del cambiamento che spinge la comunità ecclesiale. Erano dieci parrocchie fino agli anni Ottanta. Adesso sono una sola entità che «comunque rispetta le individualità», spiega monsignor Gualtiero Bassetti. Merito di don Bernardo Pantini che ha guidato il processo di riunificazione e che fra pochi giorni lascerà la parrocchia della Pieve di Chio.La visita pastorale chiude, quindi, un ciclo. «Riconsegno al Vescovo la comunità che mi fu affidata diciotto anni fa – spiega don Pantini – Sono stati anni intesi in cui abbiamo cercato di dare un’immagine di unità alla parrocchia». Monsignor Bassetti elogia il cammino che considera una sorta di esperimento pilota per la diocesi.Nei giorni in cui si ferma nel comprensorio entra in contatto con i diversi volti della valle. E nella Pieve di Chio lascia in eredità alcuni suggerimenti che faranno da propulsore per l’impegno parrocchiale. Il primo è la riscoperta delle Sacre Scritture. «Prendete in mano la Bibbia ogni giorno – raccomanda il Vescovo – C’è bisogno di tornare a leggere il Vangelo che cambia la nostra vita: personale e comunitaria». Oggi, invece, si preferisce seguire altre parole. «Ci nutriamo dei messaggi che arrivano dai mezzi di comunicazione che propongono suggestioni sbagliate». Da qui l’invito: «Occorre purificare il cuore e fare continuamente riferimento a Cristo».Altro tema: la testimonianza. «Nel mondo di oggi, prigioniero dell’immanente, i segni di speranza non mancano – dice il Vescovo – ma tocca ai cristiani metterli in evidenza». Non è un caso che monsignor Bassetti chiami «la testimonianza della Chiesa e dei cristiani» il «quinto Vangelo». E aggiunge: «La forza per essere veri discepoli di Gesù viene dallo Spirito Santo». Quindi, l’esortazione a superare i timori e le preoccupazioni. «Non abbiate paura. Se siamo con Cristo, nessuno potrà nuocerci». Secondo una prassi ormai consolidata, la visita si conclude con una sosta nel cimitero del paese. Un momento di preghiera in cui il Vescovo pone l’accento sulla Comunione dei Santi.di Giacomo Gambassi