Arezzo - Cortona - Sansepolcro

L’abbraccio col Papa: più di duemila aretini in piazza San Pietro per l’udienza della visita «ad limina»

Chi credeva che la visita «ad limina» dovesse limitarsi a essere un adempimento burocratico o un fatto privato del Vescovo, non aveva considerato la risposta che la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro avrebbe dato all’appello lanciato da monsignor Gualtiero Bassetti di mobilitarsi per l’udienza del Papa in piazza San Pietro con tutte le diocesi della Toscana. L’incontro con Benedetto XVI poteva ridursi anche a un appuntamento di nicchia: invece, per la Chiesa aretina è stato un evento, o meglio un vero pellegrinaggio sulle tombe degli apostoli insieme al Vescovo per rendere omaggio al Santo Padre e ribadire il legame profondo con il successore di Pietro.Fra i dodicimila fedeli arrivati dalla Toscana, la diocesi nata sulle orme di San Donato ha spiccato: con i suoi duemilacinquecento pellegrini è stata la più numerosa della regione a prendere parte alla catechesi del Papa e alla celebrazione eucaristica nella basilica di San Pietro con tutti i Vescovi toscani. «La straordinaria partecipazione della nostra Chiesa – spiega monsignor Gualtiero Bassetti di ritorno dalla settimana romana che ha segnato la visita “ad limina” – non è soltanto il segno di una radicata religiosità popolare o di un sempre più diffuso turismo religioso, ma soprattutto la dimostrazione di una forte comunione con il Santo Padre e con il Vescovo». Per monsignor Bassetti, l’esodo verso Roma che ha avuto come precedente il «giubileo» diocesano durante l’Anno Santo del 2000 ha avuto una «significativa motivazione ecclesiale». E poco hanno contato i disagi che ogni grande appuntamento si porta con sé: gli ingorghi del traffico lungo il raccordo anulare di Roma, l’arrivo in ritardo in piazza, i posti che erano rimasti soltanto quelli all’imbocco di via della Conciliazione, la presenza di altre 40mila persone a San Pietro, la concomitanza dell’80° compleanno del Papa e del secondo anniversario della sua elezione, le difficoltà a entrare nella basilica incapace di contenere tutti i fedeli. «La diocesi ha mostrato il suo volto migliore», afferma soddisfatto monsignor Bassetti. Lui è stato l’unico Vescovo insieme al cardinale di Firenze, Ennio Antonelli, a stringere la mano di Benedetto XVI nel breve incontro con i prelati della Toscana che ha preceduto l’udienza. Poche le parole che il Papa e monsignor Bassetti si sono scambiati in piazza. Il vero colloquio privato c’era stato il 2 aprile, Lunedì Santo. «Al Santo Padre – spiega il Vescovo – ho presentato una Chiesa viva che ha molteplici iniziative sul piano dell’evangelizzazione, della carità, della cultura e della formazione e che ha scommesso sulla maturazione di un laicato più consapevole e desideroso di un’autentica testimonianza cristiana». L’immagine della diocesi è entrata anche nei dicasteri vaticani. Infatti, la settimana della visita «ad limina» di cui l’udienza ha rappresentato una tappa importante è stata scandita dagli incontri con le congregazioni e i pontifici consigli. «La corposa relazione che illustrava la vita della nostra Chiesa – chiarisce il Vescovo – è stata molto apprezzata e i suoi contenuti hanno superato le verifiche della Curia romana». Una Chiesa che, dopo l’abbraccio con Benedetto XVI, si è stretta intorno al Vescovo nel santuario del Divino Amore, per il momento di preghiera «aretino». «E’ stata una giornata indimenticabile – ha detto monsignor Bassetti nel suo saluto – che ha contribuito a far dimenticare il calvario che in questi giorni la nostra Chiesa sta vivendo». Chiaro il riferimento al battage mediatico su un sacerdote indagato. Di fronte a centinaia di aretini che affollavano la nuova chiesa «celeste», il Vescovo ha ringraziato per «la presenza, l’affetto e l’amore che nutrite verso la diocesi». Poi monsignor Bassetti ha aggiunto: «Contemplando i vostri volti, vedo il vero volto della nostra Chiesa e sento il bisogno di far cantare il cuore».di Giacomo Gambassi