Italia
L’Abbé Pierre in Toscana
«Mon Dieu», fu l’espressione di stupore e meraviglia pronunciata dall’Abbé Pierre entrando nella Pieve di Romena nel 1997. Un’espressione che tutti possono fare propria, soprattutto oggi che la Pieve è illuminata dalla luce del sole e da semplici candele, decorata di fasci di spighe, con tanta gente seduta per terra e sulle panche, che aspetta l’arrivo di uno dei suoi padri spirituali, l’Abbé Pierre, appunto.
A quasi novantun anni di età il fondatore di Emmaus, il prete dei senzatetto, dei diseredati, dei poveri, torna in Toscana in occasione dei festeggiamenti per i trent’anni della Comunità di Laterina (Arezzo), la prima fondata in Italia e alla quale, nella nostra regione, sarebbero seguite quelle di Prato, Firenze e Quarrata.
Tutta la Fraternità di Romena, insieme a tante persone giunte da tutta la Toscana, è in attesa dell’anziano religioso di cui verrà presentato il libro Foglie sparse, una raccolta di poesie, di «grida di collera dell’amore, di passione» scritte nel lontano 1955, e per la prima volta pubblicate in italiano dalle edizioni di Romena, con la prefazione del cardinale Roger Etchegaray.
Eccolo, è arrivato, lentamente entra in chiesa: di corporatura minuta, capelli e barba bianca, la sua figura sprigiona spiritualità, lo accoglie un lungo applauso, molti occhi si inumidiscono e tante braccia si allungano come per stringerlo in un fraterno abbraccio, le labbra vorrebbero dirgli: grazie. Grazie per tutto quello che hai fatto durante la tua vita, grazie per averci insegnato cosa vuol dire vivere il Vangelo.
L’Abbé Pierre è una di quelle persone che vorresti conoscere di persona. E quando hai la fortuna di incontrarlo non ti delude.
Il suo credo dalla parte dei poveri lo ha accompagnato durante tutta la vita ed emerge dalle sue poesie e dall’intervista pubblica che, all’interno della Pieve di Romena, gli viene fatta da Maurizio Chierici, già inviato speciale del Corriere della Sera, attualmente editorialista dell’Unità.
Parla in francese ed è Graziano Zoni, presidente nazionale di Emmaus, a tradurre le sue parole: parole di fede, di impegno concreto, di ricerca di Dio. «Bisogna essere entusiasti ed appassionati, Gesù stesso critica coloro che non sono né caldi né freddi, perché queste persone corrono il rischio di essere inglobate da coloro che vogliono manipolare le coscienze. Nei momenti di incertezza ricordiamo la Parola dentro di noi che ci attira verso il bene e ci guida verso il giusto cammino. Molti gli esempi di persone che si sono trovate impegnate in cose che non capivano e che sono risultate poi veri crimini. Non si deve essere tiepidi…».
Trent’anni fa, a Laterina, partirono in sei. Da allora ad oggi almeno 500 persone vi hanno vissuto e lavorato per periodi più o meno lunghi, raccogliendo con mezzi propri una media annua di 7 mila quintali di materiali riciclabili e non (mobili, elettrodomestici, vestiti, carta, ferro, vetro), che ancora danno vita ad un frequentatissimo mercatino dell’usato. La comunità, attualmente composta da 28 persone, si è sempre sostenuta con il proprio lavoro, affrontando anche spese ingenti per migliorare le abitazioni, attrezzare i cantieri, acquistare nuovi camion. Ma non solo: con gli utili della sua attività ha contribuito a sostenere una serie importante di iniziative e progetti a livello locale e nei Paesi poveri. Quasi 500 mila euro sono stati destinati a gruppi in Argentina, Colombia, Perù, Burkina Faso, Benin, India, Bosnia e Libano. 200 mila euro sono serviti per progetti a livello locale, per l’apertura di nuove comunità e per altre iniziative di Emmaus Italia e di Emmaus Internazionale. Oltre agli aiuti in denaro, la Comunità partecipa ogni anno a un programma di invio di containers con vestiti, mobili, casalinghi, materassi, strumenti di lavoro, da destinarsi ai gruppi africani, sudamericani e bosniaci.
L’Abbé Pierre, tornando in Toscana, ha vissuto anche l’emozione di veder pubblicato il suo primo e unico volume di poesie. A fargli la sorpresa è stata, come si dice in queste pagine, la Fraternità di Romena, che ha rintracciato un vecchio quaderno scritto a mano. Un diario intimo in versi nei quali il religioso francese riversò la sua anima, i suoi ideali: