Vita Chiesa

La voglia di vedere come sta il Papa

DI DON FRANCESCO SENSINIDomenica. La messa è finita. Con alcune famiglie entro nel bar vicino per l’aperitivo. È ormai mezzogiorno e la tv sta proponendo le immagini dell’Ospedale Gemelli per l’Angelus del Papa. «Speriamo si faccia vedere!» dice la signora. Sento queste parole con commozione, non c’è curiosità, non c’è senso dello spettacolo, c’è il desiderio di vedere un parente e rendersi conto di persona di come stia.

Vedere il Papa. Non è solo questione di occhi. L’immagine del Papa, ora poi che è sofferente, è certo meno «esteticamente bella» di quando era giovane. Ma poterlo vedere è avere la certezza che c’è.

Siamo in sintonia con il vangelo. Zaccheo voleva vedere… La samaritana ai suoi amici: venite a vedere… Gesù ai discepoli: venite e vedrete… Giovanni vide e credette. La fede ha bisogno di vedere. E penso che in fondo, quel desiderio è desiderio di fede. Dico però solo «desiderio» pensando a quanti uomini grandi e potenti strumentalizzano il loro incontro con il Papa. La fede, che parte dal vedere, deve arrivare all’ascolto. «Io non sono molto praticante come mia moglie – afferma il marito- e quando c’è da criticare la chiesa non mi tiro indietro, ma questo papa mi piace». La confidenza mi permette di chiedergli: perché? «Prima di tutto – mi risponde – perché è un uomo». «Non mi risulta che gli altri non lo fossero!» ribatto istintivamente per fare lo spiritoso.«Volevo solo dire che ha vissuto una vita normale. Ha fatto anche l’operaio, faceva sport e poi dimostra una forte volontà. Sa e crede in quello che vuole ed è determinato a portarlo fino in fondo». Mentre parla non sento le sue parole ma cerco di ascoltare il suo animo. In realtà parla di se stesso. Quella umanità che vede nel Papa è la stessa che vorrebbe avere lui. La sua non è invidia ma nostalgia. Credo che in ogni persona la strada della fede passi attraverso la propria umanità. Più siamo uomini e donne, più siamo credenti. È questa forse la ragione per cui tanti non credono oggi ? Vedono soltanto dei «cristiani» e non vedono uomini o donne?

«Eccolo, eccolo, è lui!» grida il figlio più piccolo. Con il bicchiere in mano ci portiamo sotto il televisore per vedere meglio. Ci sentiamo medici e facciamo le nostre diagnosi: «Sta abbastanza bene!», «Pensavo peggio!», «Pover’uomo chissà quanto soffre per non poter parlare!». «Speriamo torni presto a casa!». Rimaniamo in silenzio. Sembra la nostra «udienza».

Dal Gemelli è tutto a voi la linea… Siamo contenti di aver visto il Papa. Porto la mano al portafoglio ma vengo bloccato. «No, caro Don, offriamo noi!»