Nella sala audiovisivi ad Anghiari è stato presentato per la prima volta in Italia, «Rosso Porpora». Il documentario realizzato dal giornalista Gianni Beretta e Mohamed Soudani è il risultato di lavoro prodotto della televisione svizzera Tsi. Nei cinquantadue minuti di proiezione gli autori hanno voluto spiegare alla platea che cosa fa un Cardinale del sud del mondo.Oscar Rodriguez Maradiaga è l’unico protagonista. Il presule è arcivescovo di Tegucigalpa capitale dell’ Honduras, ex presidente della conferenza Episcopale dell’America latina, cardinale dal 2001 e fra i papabili all’ ultimo conclave. «Principe della Chiesa»: questa la definizione che lo introduce agli occhi del pubblico interessato, è lui che combatte per una giustizia sociale contro la corruzione, è lui che con la sua fede vuole illuminare di pace e di amore una delle terre più povere del nostro mondo. Difende Gesù come un valoroso cavaliere e «versa sangue» se necessario, quello che colora e intitola il filmato «Rosso Porpora» che ne è la testimonianza più sincera.Il Cardinale è sicuramente un uomo dal grande carisma, cresciuto in una famiglia benestante aveva manifestato fin da piccolo la voglia di diventare prete. Scoraggiato costantemente dal padre che lo ritiene troppo birichino, vede nell’aviazione la sua possibile realizzazione futura. Leggendo le riviste specialistiche di aerei, impara l’inglese e grazie alla sua enorme cultura e versatilità conoscerà altre sette lingue. Si diploma ad Innsbruck in pedagogia e successivamente decide di dedicarsi ai bisognosi iniziando così il suo percorso religioso.La sua acuta e raffinata intelligenza e la straordinaria sensibilità lo spingono sempre più vicino a chi soffre. Cerca di aiutare in ogni modo e con tutti i mezzi il suo popolo. La gente costretta a lavorare fin dalla giovane età non è istruita. Per questo lui utilizzando la radio e la televisione cerca di diffondere la cultura facendo di questi due mezzi di comunicazione fonte d’ istruzione e non di propaganda.«Rosso Porpora» è un viaggio nelle giornate del Cardinale partendo dalla colazione e dalle azioni quotidiane della mattina, seguendolo nella sua routine pastorale fino ad arrivare ai momenti di svago e relax, quelli della sera, quando si diletta suonando il sax.E’ una figura molto forte quella del Cardinale. I sessanta minuti scarsi che lo ritraggono infatti sono sufficienti per comprendere lo spirito di questo grande uomo. «Se ci fosse mai stato un epitaffio di Gesù – afferma – ci sarebbe stato scritto “E’ morto facendo del bene”. Poi l’arcivescovo sorride ed esclama guardando l’obiettivo con occhi pieni di bontà: «Cosa aspettate allora gente? Fate del bene e fatelo subito».Linda Mencaroni