Il congresso è stato organizzato dal Consorzio Appennino Aretino «Gruppo di Azione Locale», il Gal, da anni leader nel settore. L’assemblea è stata inaugurata dal sindaco del paese ospitante, Danilo Bianchi. il quale ha voluto ringraziare i numerosi intervenuti per poi lasciare la parola al presidente del «Gal Appennino Aretino» Giorgio del Pace e alla direttrice Rita Molli.Entrambe hanno voluto rimarcare la storia di questa associazione, nata nel 1997 e avente come obiettivo primario la promozione e diffusione del programma Leader (Liasion Entre Actions de Dèveloppement de l’ Economie Rurale), fondamentale strumento per il sostegno dello sviluppo integrato delle aree rurali. Nel corso della mattinata sono intervenuti anche Paolo Tommasini, presidente della comunità montana Pratomagno, Roberto Mariottini, presidente della comunità montana del casentino, Vincenzo Ceccarelli, presidente della provincia di Arezzo, Giovanni Alessandri presidente Assogal Toscana, oltre ai docenti dell’ istituto professionale di Stato per l’ agricoltura e per l’ambiente «Camaiti» di Pieve S.Stefano. Tutti questi interventi hanno avuto una direttrice comune: i vari membri, appartenenti ad enti diversi, adottando il programma Leader hanno trovato dei palpabili miglioramenti nei vari settori di appartenenza.Infatti i progetti attuati dal «Gal» permettono di promuovere il territorio nel suo complesso, migliorandone la fruibilità e valorizzandone le produzioni tipiche: si parla a tal proposito, del sostegno dato alle piccole medie imprese attraverso metodi innovativi, della diffusione di tecniche ecocompatibili e di tecnologie pulite nell’utilizzazione delle risorse del territorio oltre a vari servizi offerti alla popolazione per migliorare la qualità dell’ambiente rurale. Lo strumento Leader individua, dunque, obiettivi specifici per la programmazione locale. L’inclusione di tale approccio nell’ambito dello sviluppo rurale conferma l’importanza riconosciuta a metodologia dalla Commissione Europea in quanto valorizza le strategie locali di sviluppo, l’approccio dal basso verso l’alto, la concentrazione degli interventi sul territorio.Gli interventi effettuati, nel corso della mattinata, ci hanno regalato degli input sui quali riflettere. Come sarebbe la nostra prestigiosa Valtiberina senza gli enti che ne curaro e ne proteggono il territorio? Ma dall’ altra parte, non è giusto che il territorio sia sfruttato adeguatamente dall’uomo per il suo benestare? Interrogativi contrastanti ai quali è difficile dare unica giusta risposta, ma che ci spingono a riflettere sul un quesito che da sempre attanaglia la storia filosofica: natura contro razionalità.di Manuela Puletti