Toscana
La tragedia di Viareggio
Tragedia alla stazione di Viareggio (foto Cge). Un convoglio merci, che trasportava Gpl, è esploso alle 23,53 di lunedì 29 giugno, mentre entrava nella stazione ferroviaria, che si trova proprio nel centro della stazione balneare. La violenta esplosione, una sorta di bomba, ha investito due palazzine che prima hanno preso fuoco e poi sono crollate, ma anche passanti. I morti accertati sono per ora 14, tra cui due bambini, ma il bilancio è ancora provvisorio, sia perché ci sarebbero 3 o 4 persone disperse sotto le macerie, sia perché tra i 36 feriti ci sono due bambini e sedici persone gravissime. I due piccoli sono ricoverati il primo all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze, il secondo al Bambin Gesù di Roma. Oltre mille le persone evacuate dalle loro abitazioni. Il sindaco della città, Luca Lunardini, che ha raccontato di aver visto quanto accaduto dalla finestra della sua casa. “Le esplosione sono state tre, ha raccontato il sindaco. La prima violenta. Ed altre due a brevissima distanza. Queste con ogni probabilità sono partite dal convoglio. Altre piccole esplosioni si sono poi succedute soprattutto a causa di serbatoi delle auto parcheggiate in zona”.
Il Sindaco ha anche spiegato che 100 di queste persone sono state accolte in un centro di prima assistenza allestito in Comune, mentre nella piazza davanti al municipio, cinque tende da campo ne hanno ospitate un altro centinaio. Il sindaco ha spiegato che gli edifici crollati sono due mentre “altri 4 o 5 sono stati interessati dallo scoppio anche se non sono interamente crollati. Le altre persone sono state evacuate per una questione di sicurezza. Cercheremo di trovare accordi con gli albergatori in Versilia per ospitarle”.
Dopo le prime voci che avevano paventato anche uno scontro tra treni, sembra ormai abbastanza chiara la meccanica dell’incidente. “Uno dei vagoni è deragliato – ha detto il comandante del corpo nazionale dei vigili del fuoco Antonio Gambardella – e si sono susseguite diverse esplosioni”. Più cauti sulle cause del deragliamento, anche se si sta facendo strada l’ipotesi di un cedimento strutturale di uno dei vagoni. Le Ferrovie dello Stato hanno precisato che sono 5 i vagoni deragliati. Il convoglio, composto da 14 vagoni, era partito dalla raffineria Sarpom, che ha sede a San Martino di Trecate (Novara).
Il presidente della Regione Toscana Claudio Martini sta raggiungendo il Comune di Viareggio dove è stata allestita la sala di coordinamento della protezione civile e dove già dalle prime ore erano arrivati gli assessori regionali Eugenio Baronti e Giuseppe Bertolucci. Anche la Protezione Civile della Regione Toscana è subito intervenuta coordinandosi con le realtà locali di pronto soccorso e prima emergenza. La Protezione Civile ha attivato, oltre alla presenza delle due unità di direzione, 150 volontari che gestiscono la tendopoli allestita davanti al Comune per assistere il migliaio di persone evacuate dalla zona rossa che si estende per un km dal luogo dell’esplosione.
A Viareggio è arrivato in elicottero anche il capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, per effettuare un sopralluogo sulla zona della Stazione di Viareggio. Al termine del sopralluogo, Bertolaso presiederà al comune di Viareggio una riunione operativa con le autorità locali e i soccorritori per fare il punte della situazione. Una commissione d’inchiesta sull’incidente è stata nominata dal Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Altero Matteoli.
Il Presidente della Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale Erasmo D’Angelis (Pd) ha convocato l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato Mauro Moretti per un’audizione urgente in Commissione Territorio e Ambiente del Consiglio Regionale sul tema della sicurezza dei trasporti merci pericolose e in generale sulla scarsa manutenzione dei trasporti regionali e del materiale rotabile, anche a seguito dell’incidente della scorsa settimana con il deragliamento di due vagoni di un treno merci nel tratto tra Prato e Vaiano, che solo per un caso non ha causato un disastro ambientale.
A causa dell’incidente la circolazione ferroviaria sulla Direttrice Tirrenica è interrotta tra le stazioni di Pisa e Forte dei Marmi. Provvedimenti di circolazione alternativi sono stati adottati dal gruppo Fs. I convogli della Direttrice Torino – Genova – Roma potranno subire ritardi, deviazioni di percorso e possibili cancellazioni. Trenitalia ha attivato un numero verde, 800 892021.
Per informare in tempo reale sull’incidente ferroviario avvenuto la notte scorsa alla stazione di Viareggio è attivo da stamane l’indirizzo Facebook www.facebook.com/toscananotizie gestito da Toscana Notizie, l’Agenzia di Informazione della Giunta regionale. Sul sito loschermo.it è on line una galleria di immagini dell’incidente ferroviario.
Nella foto di Mario Pellegrini, i vagoni deragliati.
I sindacati: sottovalutata pericolosità dei precedenti. “La rottura di un asse di un carrello del vagone merci è un incidente tipico che non è stato mai tenuto nella giusta considerazione nonostante l’elevatissimo rischio connesso. Esso si è ripetuto innumerevoli volte, sempre fortunatamente con conseguenze meno gravi, da ultimo nei giorni scorsi sempre in Toscana, a Pisa S.Rossore ed a Prato”. E’ quanto affermano in una nota i delegati RSU/RLS dell’Assemblea Nazionale dei Ferrovieri, organismo trasversale composto da lavoratori e iscritti a tutte le sigle sindacali. “Il fatto che i carri possano essere di proprietà delle singole aziende produttrici delle merci trasportate e non del gruppo FS — prosegue la nota — non può essere utilizzato come giustificazione, anzi, questa circostanza pone drammatici interrogativi sulle modalità di controllo e di verifica adottate per l’ammissione a circolare sulla rete. Esprimiamo il nostro profondo dolore per le tante vittime innocenti di questa tragedia e il ringraziamento ai soccorritori. Facciamo appello a tutte le autorità istituzionali affinché non ignorino le segnalazioni di pericolo che come ferrovieri portiamo a conoscenza dell’opinione pubblica poiché il trasporto ferroviario è un servizio complesso in cui anche il più piccolo incidente o guasto, può determinare immani tragedie e come tale va analizzato e preso, sempre, nella massima considerazione. Rinnoviamo la più ferma critica al gruppo dirigente delle Ferrovie che ha dirottato risorse e tecnologia sul servizio “luccicante” dell’alta velocità lasciando che il resto del servizio ferroviario, in particolare merci e pendolari, deperisse sia in termini di qualità che di sicurezza”.
MORETTI: NON E’ ERRORE UMANO. Secondo l’amministratore delegato delle Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, che ha parlato a Viareggio, nel corso di una conferenza stampa con il sottosegretario Guido Bertolaso, “dalle prime evidenze i macchinisti non hanno fatto errori” mentre emergerebbe “un cedimento strutturale nel primo carro” con la rottura dell’asse. Moretti ha poi sottolineato che questi vagoni appartenenti a società internazionali ( i 14 carri del convoglio hanno immatricolazione delle ferrovie polacche e tedesche, e appartengono tutti ad una società viennese), rispondono a norme di trasporto dell’Unione europea e dell’Onu” e ha aggiunto che proprio i controlli sull’asse fanno parte di “quelle revisioni che sono obbligatorie per le società”.
LUTTO CITTADINO. Due giorni di lutto cittadino, oggi (martedì) e domani (mercoledì), a Viareggio e in tutti gli altri comuni della Versilia. Il lutto cittadino è stato proclamato congiuntamente dai sindaci di Viareggio, Pietrasanta, Camaiore, Forte dei Marmi, Massarosa, Seravezza e Stazzema. A Viareggio il lutto proseguirà almeno per tre giorni o forse di più a seconda di quando verranno celebrati i funerali.
IL BILANCIO DEI MORTI SALE A 16. Alle 16 di oggi, martedì 30 giugno, il bilancio della strage alla stazione di Viareggiom secondo i dati forniti dal sindaco di Viareggio Luca Lunardini, dalla protezione civile della Toscana e dalla direzione dell’Asl 12 Versilia, è di 16 morti, tra cui due bambini, 36 feriti, di cui 14 gravissimi, e cinque i dispersi che i vigili del fuoco stanno ancora cercando sotto le macerie. Undici corpi, tra cui due bambini, sono presso l’obitorio dell’ospedale della Versilia. Una donna ferita è poi morta nell’ospedale di Massa e un’altra in quello di Pisa. I decessi sono avvenuti tutti a causa delle gravi ustioni e la vastità delle ferite riportate. Nei due ospedali pisani ci sono altri 5 feriti (2 uomini e 3 donne) che sono in pericolo di vita come altri 5 (quattro uomini e una donna) che si trovano all’ospedale di Massa. Tutti i feriti sono stati accolti al pronto soccorso dell’ospedale della Versilia. Da lì, grazie ai servizi dell’elicottero Pegaso e di un C-130 della Brigata aerea di Pisa, sono stati trasportati in altri ospedali. In particolare, un bambino è in gravi condizioni all’ospedale pediatrico Meyer di Firenze (dove è stato operato d’urgenza). Tre ustionati – tra cui madre, figlia e un’altra persona – sono alle Molinette di Torino. Un ferito è stato trasportato al Galeazzi e uno al Niguarda di Milano, uno a Cesena, uno a Parma, due a Genova, uno a Lucca, uno a Carrara. Degli altri si è occupato l’ospedale della Versilia dove, al momento, ci sono 10 ricoverati, di cui due bambini. I due macchinisti alla guida del convoglio, ricoverati per accertamenti, sono stati dimessi.
LA REGIONE PARTE CIVILE – 1° luglio. La Regione Toscana potrebbe costituirsi parte civile nella vicenda dell’incidente alla stazione di Viareggio. E’ quanto emerso oggi nel corso del dibattito in Consiglio regionale, dove si sta predisponendo una mozione bipartisan sull’incidente. Nel suo intervento in aula, il presidente della Regione Claudio Martini si è detto favorevole a sostenere all’interno del documento alcuni punti emersi nel dibattito consiliare e tra questi, appunto “la costituzione come parte civile da parte della Regione”. Il governatore toscano ha poi auspicato “finanziamenti adeguati per il risarcimento dei danni” e ha sostenuto l’idea emersa stamani di abbassare, attraverso un provvedimento regionale, la velocità di passaggio dei convogli nelle stazioni cittadine, rispetto agli attuali 100 km orari. Una possibilità, secondo Martini “da valutare giuridicamente perché non sappiamo attualmente se la Regione ne abbia la potestà”. Il dibattito in Consiglio regionale
LA DINAMICA DELL’INCIDENTE NELLA RICOSTRUZIONE DI MATTEOLI ALLA CAMERA. Nella mattina di mercoledì 1° luglio il ministro per le infrastrutture Altero Matteoli ha riferito alla Camera sull’incidente di Viareggio. In particolare, dopo aver elogiato la macchina dei soccorsi e aver riferito sulla situazione attuale, il ministro ha presentato una prima relazione ufficiale sulla dinamica e sulle possibili cause dell’incidente. Riportiamo parte del resonto stenografico dell’intervento del ministro (il resonto completo dal sito della Camera).
«Oggi, dopo appena 30 ore, siamo in possesso del primo rapporto informativo relativo allo svio del treno 50325 a Viareggio, il giorno 29 giugno 2009, prodotto dall’Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e di una serie di informazioni fornite dalle Ferrovie dello Stato. Vado a leggere i dati e le informazioni che ho ricevuto.
«Il giorno 29 giugno, alle ore 23,49, il treno 50325 di Trenitalia Spa, divisione cargo, composto da 14 carri cisterna trasportanti butano (codice di pericolo 23/1965) e con massa totale di 80 tonnellate massimo, trainato da locomotiva elettrica E 655, proveniente dalla stazione di Trecate e diretto la stazione di Gricignano, sviava sul binario dispari all’ingresso della stazione di Viareggio.
«In tale punto sono state riscontrate tracce di scavalco sulla rotaia destra, senso marcia treno, e dopo 15 traverse (circa nove metri) la ruota sinistra, senso marcia treno, è caduta all’intero del binario.
«A seguito dello svio del primo carro in composizione al treno (numero di servizio 338078182106, di proprietà della società Gatx Rail austriaca Gmbh, ed immatricolato presso la rete statale tedesca), lo stesso ha urtato il marciapiede del binario dispari. Il treno ha poi proseguito per tutta la stazione di Viareggio, fino a fermarsi, circa 200 metri dopo il marciapiede, con le prime cinque cisterne in composizione ribaltate verso sinistra, senso marcia treno. In totale, il treno ha percorso, dopo essere sviato, circa 500 metri.
«L’incendio è stato causato dalla fuoruscita del gas dalla cisterna del primo carro e dalla sua successiva deflagrazione. Sono in corso accertamenti sull’integrità della struttura delle cisterne ribaltate.
Il treno, come già ricordato, era trainato da una locomotiva Trenitalia. Il primo carro, quello sviato, così come gli altri dodici successivi, è immatricolato presso le ferrovie tedesche, Deutsche Bahn, mentre il quattordicesimo presso le ferrovie polacche, PKP.
«I primi cinque carri cisterna della composizione sono ribaltati, il sesto e il settimo sono sviati ma ancora in asse e i restanti ultimi sette verso coda sono rimasti sul binario. Tutti i carri cisterna sono muniti di ruote monoblocco. È stata rilevata una sala montata che è stata attribuita essere, dal primo carrello senso marcia treno, del primo carro in composizione, avente l’assile tracciato poco prima della sezione di calettamento della boccola. La sezione di vettura ha evidenziato una cricca esterna che ha portato la sezione esistente a ridursi notevolmente fino al totale cedimento. La superficie di vettura presenta un aspetto liscio con tracce di ruggine. (…)
«In presenza dell’autorità giudiziaria, è stato aperto il coperchio della boccola distaccatasi, per rilevare la sigla presente sulla testata del fusello, relativo agli ultimi ultrasuoni eseguiti sull’assile. (…)
«Il controllo effettuato sui carri dai tecnici della verifica in partenza da Trecate, secondo quanto riferito da Trenitalia, non aveva evidenziato alcuna anomalia. Il carro, come ho detto prima, non era del gruppo Ferrovie dello Stato, ma appartiene alla società privata Gatx Rail, americana con sede europea a Vienna cui spettano, secondo le direttive comunitarie, anche le attività di revisione e di manutenzione ed è stata ammesso a circolare dall’Agenzia per la sicurezza ferroviaria tedesca. Il carro in questione è stato sottoposto alla prevista revisione il 2 marzo 2009. Le attività di revisione, che vengono disposte dal proprietario del carro, sono state eseguite presso la società Cima, di Bozzolo (MN).
«Da segnalare infine che anche il peso del carro era in regola con le prescrizioni recentemente emesse con una lettera dell’Agenzia per la sicurezza ferroviaria tedesca, inviata lo scorso 28 maggio, alle imprese proprietarie dei carri e delle aziende ferroviarie. Il documento prescriveva un peso complessivo massimo di 80 tonnellate, limite rispettato per il carro in questione secondo quanto certificato dalla documentazione di accompagnamento. Sono in corso ulteriori approfondimenti per accertare la regolarità delle operazioni di manutenzione effettuate sul carro.
Inoltre, si stanno svolgendo ulteriori accertamenti per verificare l’opportunità di intervenire sui carri cisterna per trasporto gas e compressi liquefatti o disciolti, della serie Zags e Zags, immatricolati presso le reti estere. Il Rid, il regolamento per il trasporto di merci pericolose viene, a livello comunitario, aggiornato ogni due anni. L’ultimo, approvato nel 2007, scadeva il 30 giugno 2009 e, se non approvato dai singoli Paesi con decreto legislativo, diventa automaticamente operativo. Si precisa che l’ultimo testo aggiornato non comporta variazione per la merce pericolosa GPL».
LA SITUAZIONE DEI FERITI GRAVI. Questa la situazione dei feriti gravi nell’incidente di Viareggio, aggiornata al pomeriggio di mercoledì 1° luglio. Al Versilia sono ricoverati due feriti molto gravi (un uomo e una donna) nel reparto di rianimazione e altri 5 in divisioni diverse. Sono al momento in condizioni stazionarie, ma sempre estremamente gravi, come informa l’AOU Pisa, i 5 pazienti (4 donne e un uomo), ricoverati all’ospedale di Cisanello. Tre donne e un uomo sono ricoverati in terapia intensiva al Centro Ustioni, la quinta paziente si trova invece nell’Unità operativa di Anestesia e Rianimazione I, nel Monoblocco di Chirurgia generale e, al momento, non è operabile. Sempre gravissime e invariate anche le condizioni del paziente ricoverato nella rianimazione dell’Ospedale di Massa e dei due pazienti nella rianimazione di Carrara.
Guarda dinamica incidente
Mons. Castellani: «Chiarire al più presto»
Viareggio, un boato e scoppia l’inferno (di Mario Pellegrini)