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LA TOSCANA CHIEDE LA LIBERAZIONE DEL MEDICO DELLA SUU KYI AGLI ARRESTI IN BIRMANIA

Un invito al ministro degli Esteri italiano perché intervenga presso la Commissione europea e le Nazioni Unite e vengano fatti tutti i passi necessari nei confronti del governo birmano per liberare subito Tin Myo Win,  medico personale della dissidente e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi, da giovedì agli arresti per ragioni ancora sconosciute. L’appello arriva dal presidente della Toscana.  Il Premio Nobel per la pace, riferiscono le cronache di queste ore, non sta infatti bene. Sta facendo lo sciopero della fame, ha la pressione bassa, è disidrata e sottoposta a flebo. In una simile situazione arrestare il medico suona quasi come un attentato o una condanna a morte. Suu Kyi, alimentata e idratata per via endovenosa, è infatti tuttora agli arresti domiciliari, come è stato per gran parte degli ultimi diciannove anni. Vive con due aiutanti ed è autorizzata a ricevere visite regolari solo dal suo medico e dal suo avvocato. Tin Myo Win, il medico della dissidente, è stato arrestato giovedì quando si è recato a casa dalla Suu Kyi per il periodico check-up.Regione Toscana e governo italiano hanno con due ospedali birmani a Rangoon rapporti stretti di cooperazione sanitaria internazionale. In uno di questi, l’Ospedale dei musulmani che è di fatto l’ospedale dei più poveri della città, lavora il medico del Premio Nobel di cui il presidente della Toscana chiede ora la liberazione. (cs-Walter Fortini)