Prosegue il percorso del consiglio pastorale diocesano incentrato da due anni sulla riscoperta del battesimo.L’appuntamento è fissato per lunedì 31 marzo alle ore 18 presso il seminario vescovile di Arezzo. Ospite d’eccezione sarà Paola Bignardi, già presidente nazionale dell’Azione cattolica fino al maggio del 2005 e attualmente alla guida del Forum internazionale dell’Azione cattolica (Fiac), nonché coordinatrice di «Retinopera» un’associazione di aggregazioni laicali che promuove una «nuova soggettività dei laici cristiani, attraverso un’interpretazione creativa della dottrina sociale della Chiesa». Il tema dell’incontro, che si concluderà attorno alle 22, è incentrato sulla figura dei laici e sul loro ruolo all’interno della Chiesa. Sebbene il tema sia già stato affrontato più volte, l’apprezzato intervento della Bignardi al convegno ecclesiale di Verona ed il suo recente libro «Esiste ancora il laicato?» garantiscono l’elevato valore aggiunto e l’originalità del suo contributo. Nella sua opera, vincitrice tra l’altro del premio Capri S. Michele, Paola Bignardi porta avanti un’attenta analisi, ricercando percorsi per una nuova soggettività del laicato capace di rileggere alcune coordinate conciliari quali spiritualità, comunione, comunicazione e soprattutto corresponsabilità.Nella scia del Concilio Vaticano II infatti, la figura dei laici ha acquisito sempre maggiore rilievo, senza che tuttavia sia cessato il dibattito sul loro ruolo. Nella Chiesa di oggi che vuole essere sempre più missionaria, la testimonianza quotidiana di una fede autentica e matura da parte dei laici è sempre più centrale. È necessario perciò individuare nuovi percorsi per un rinnovato impegno dei laici nel «cercare il Regno di Dio trattando le cose temporali e ordinandole secondo Dio». Un percorso complesso ma necessario, che richiede una formazione permanente alla fede, una sua inculturazione, un grande discernimento per la sua declinazione nella vita di tutti i giorni. Da qui la necessità di una quotidianità che tende all’amore, alla fraternità, alla comunione, fra tutti i ruoli diversi e carismi presenti nella Chiesa e che contemporaneamente possa aprire il dialogo con i lontani. Occorre anche adottare uno stile più aperto al dialogo, che presuppone una uguale dignità dei membri del popolo di Dio come pure la capacità di lavorare insieme superando rigidità e particolarismi nel rispetto reciproco.Guardando al laicato, un posto particolare spetta alla famiglia, che si configura come un soggetto singolare in forza del sacramento del matrimonio. «L’impegno dei fedeli laici – afferma l’esortazione post sinodale di Giovanni Paolo II, Christifideles laici – è quello di rendere la famiglia cosciente della sua identità di primo nucleo sociale di base e del suo originale ruolo nella società, perché diventi sempre più protagonista attiva e responsabile della propria crescita e della propria partecipazione alla vita sociale».