Vita Chiesa

La «teologia dell’asinello»: la Bibbia raccontata dalle monache di Valserena

Il monastero cistercense di Valserena ha dato vita a una collana editoriale: i Granelli. La nuova collana nasce da un piccolo testo scritto quasi per gioco, «Teologia dell’asinello»: una lectio biblica sul tema dell’asinello che intreccia la meditazione autobiografica dell’autrice, suor Maria Francesca Righi, al tema spirituale dell’amore a Cristo e della fedeltà a Cristo, tipico della vita di sequela.

L’Asinello è nato quasi per caso, e certamente non pensava di esser pubblicato. Era Natale e l’autrice nel meditare la Parola della Liturgia, faceva «esercizio di composizione di luogo, immaginando luoghi e personaggi», come suggerisce Ignazio, e come hanno fatto per secoli i monaci e i padri della Chiesa. Le veniva alla mente un sermone di san Bernardo per la domenica delle Palme, il quale facendo una lettura allegorica della processione di quel giorno vedeva nell’asinello portatore di Cristo il simbolo dei monaci, perché di tutti sono i più vicini al Signore.

Così mettendo insieme un’immagine e una parola ha cercato di reperire nella Bibbia dove mai ancora fossero presenti questi quadrupedi nella storia sacra.

Da qui è nato l’Asinello: lui stesso fa lectio cioè legge, ricorda, fa memoria delle parole e dei fatti narrati di famiglia in famiglia, e collega fatti e parole del passato con il presente, e mettendoli in ordine risulta un senso, un’indicazione, fino a che tutto, ricordi, parole, pensieri, fatti, si trovano come catapultati in unità dall’incontro con Cristo, dall’approdare al Suo sguardo dove tutto è già presente e pieno di senso.

La teologia dell’Asinello è una teologia dell’incontro, della successiva conversione e infine dell’unità con Cristo nella gloria. L’Asinello non fa analisi storico critica, semmai la sua è una teologia narrativa basata sull’esperienza; non conosce né greco né latino, ma sa interpretare la lingua degli angeli e per riconoscere Cristo non ha bisogno di molte parole. Lo riconosce, lo segue, comunica alla sua passione, ha parte alla sua gloria…

La vicenda dell’Asinello ci ha ancor più convinte che l’interpretazione simbolica e la penetrazione spirituale dell’approccio patristico sia un apporto assolutamente insostituibile per l’alimentazione monastica, e desolate dalla difficoltà di attingervi per le nostre generazioni di razionalisti che rischiano la morte di inedia, abbiamo tentato diverse vie, soprattutto quella la via di spianare la strada alla fatidica lectio monastica. Che non è un esercizio riservato agli accademici, e chiede però un certo impegno.

Chiede di mettere in campo la memoria, l’intelligenza e la propria affezione con il testo ispirato (parliamo di lectio divina, non di lettura spirituale) in modo che la memoria sia piena di contenuti, la ragione riceva luce e l’affetto ne sia purificato, e questo come? Facendo reagire con la parola non solo il proprio intelletto ma tutte le facoltà della propria persona e tutta la sua storia. Perché è difficile? Perché soprattutto con l’uso sregolato di internet e quasi esclusivo di wikipedia stiamo arrivando al disamore per lo strumento «libro» considerato pericoloso se supera un tot numero di pagine. L’abitudine informatica procura danni non indifferenti: indebolisce la memoria che viene delegata ai database dei computer, e rende inattiva la ragione nella sua capacità simbolica, nella sua capacità di collegare parole fatti e immagini, che è la sua capacità sintetica. Il risultato è un impoverimento e uno smarrimento che porta anche a un abbandono della tradizione alla quale si fa fatica ad attingere. 

Così, per le generazioni attuali, informatiche e meno avvezze alla lettura, sull’esempio della teologia dell’asinello, abbiamo tentato questi granelli: uno strumento molto semplice e povero per almeno invitare a un compito molto grande.

I Granelli (meditazioni bibliche su alcune grandi figure) vogliono inseguire nella Bibbia i grandi temi con cui si scontra l’attualità della gente: l’identità femminile e il suo rapporto con quella maschile; il matrimonio stabile e monogamico (Sara); La teologia e la profezia del femminile (Rebecca); la complessità dell’uomo e la difficoltà di tenere insieme i suoi diversi componenti, cielo e terra, desiderio dell’oltre e compito quotidiano (Lia e Rachele, comprensibili solo in relazione a Giacobbe.)

Lo stile un po’ poetico, la narrazione e l’illustrazione vivace non traggano in inganno sull’umile ricerca, vissuta per molti anni, nella lectio monastica, su temi grandi e profondi; o che non appaiano irrispettose di un’ispirazione biblica, che vorrebbe invece essere trattata con il rispetto e la familiarità degli antichi artigiani monastici, quando miniavano codici o scolpivano capitelli intrecciandoli con figure fantasiose.

Sara: una presentazione della prima matriarca biblica che imposta per allusioni il tema quanto mai attuale dell’emergere dell’identità femminile e del matrimonio come roccia stabile nella storia della salvezza.

Rebecca: il breve testo allude a grandi temi, presentati nella figura biblica di Rebecca: la donna e la sposa come figura della chiesa, il suo ruolo nella storia della salvezza, il genio femminile e la sua profezia.

Lia: donna laboriosa e feconda, è la madre dei patriarchi di Israele. La Tradizione l’ha vista come simbolo della vita attiva.

Rachele: donna bellissima e dapprima sterile, con una forte valenza profetica, è stata cantata come simbolo della contemplazione. Le mogli di Giacobbe sono due perché le due dimensioni fanno parte della vita umana, ma non è facile tenerle insieme in una sola persona.

Ogni granello si ingegna a inseguire, fra simboli e racconti, questi grandi temi della tradizione patristica, e a tradurli per il lettore di oggi.

Le monache di Valserena

I libri della collana «I Granelli» (pubblicati da Nerbini) sono reperibili online sul sito www.valserena.it oppure acquistabili direttamente al monastero di Nostra Signora di Valserena, via Provinciale del Poggetto 48, Guardistallo (Pisa).