«Abbiamo semplicemente risposto a un appello» racconta Andrea, spiegando la decisione di mettere a disposizione l’appartamento. Il contratto di accoglienza, della durata di un anno, è stato stipulato attraverso Refugees Welcome, un’organizzazione che si occupa proprio di trovare sistemazioni di questo tipo. «Sono stato salvato per la seconda volta» racconta Sanna. «La prima è quando sono arrivato sano e salvo a Lampedusa. La seconda è ora: grazie all’aiuto di tante persone, sono riuscito a trovare una casa. Qui sto benissimo, mi hanno preso come uno della famiglia. Spero di finire lo studio e poi lavorare. Avevo bisogno di aiuto, e ho trovato loro». Ha un permesso di soggiorno che scadrà nel 2020: nel frattempo sta seguendo il corso di formazione «Voglio fare il sarto», presso un’azienda di via Gioberti (aveva già imparato a cucire in Gambia), mentre la sera frequenta le scuole serali. L’obiettivo è che possa rendersi autonomo: sarebbe il coronamento di una «via crucis» lunga e difficile. Sanna è partito dal Gambia giovanissimo, ha attraversato il deserto, è rimasto alcuni mesi in Libia; è sbarcato a Lampedusa a 16 anni. È arrivato in Toscana, al Cas della Misericordia di Tavarnelle. Da gennaio ha trovato famiglia.«Ha un bellissimo rapporto con i bambini» racconta Andrea. «È musulmano, i bimbi all’inizio erano molto incuriositi dal vederlo pregare in casa in una maniera per loro strana. Noi gli diamo vitto e alloggio, Refugees Welcome e la Misericordia continuano ad aiutarlo. È un bravo ragazzo, si impegna. A noi questa esperienza sta piacendo tanto, speriamo di dargli modo di proseguire il suo percorso verso la piena autonomia. Sappiamo che dai Cas stanno uscendo tanti ragazzi, che rischiano di finire per strada».