Cara Santa Margherita, sarai Tu in prima fila nella cerimonia inaugurale che si terrà al nuovo ospedale della Fratta, sabato 10 giugno, alle 17,30; a Te daremo il benvenuto, a Te consegneremo le chiavi di casa; Te proclameremo protettrice delle persone che nella nuova struttura sanitaria verranno ospitate e di quanti si dedicano al servizio dei malati. Prenderai, quindi, possesso del nuovo complesso ospedaliero che, fin dall’inaugurazione, Ti è stato dedicato per decisione unanime dei sindaci dei cinque Comuni della Valdichiana (Castiglion Fiorentino, Cortona, Foiano, Lucignano, Marciano), le cui popolazioni usufruiscono del servizio sanitario. Sarà presente anche il Vescovo, monsignor Gualtiero Bassetti, che non farà mancare la sua parola e la sua benedizione.Apparirai, dunque, alta e possente nell’immagine bronzea collocata nell’ampio piazzale, realizzata da un artista, Andrea Roggi, a Te ormai particolarmente affezionato, che anche in altre occasioni Ti ha dedicato la sua ormai collaudata capacità creativa. Ti ha raffigurato come una mamma affettuosa e sorridente che innalza al cielo, con un gesto che dice gratitudine e offerta, la sua creatura, quel dono di amore che, ogni qual volta sboccia in questo mondo, ci assicura che Dio non si è ancora stancato delle nefandezze degli uomini. L’ immagine, giovanile e slanciata, che lo scultore ha voluto denominare «Inno alla Vita», ricorda quanto hai fatto a Cortona più di settecento anni fa, quando assistevi le donne partorienti e preparavi loro gustose vivande, come richiedevano le loro condizioni, anche se Tu continuavi i Tuoi digiuni e le Tue severe penitenze.Stando a quello che scrive il Tuo confessore e direttore spirituale, quel frate Giunta che Ti ha incoraggiato e diretto nel cammino della conversione e della santità, ti privavi anche del necessario per dare qualcosa ai poveri, che, conoscendo la Tua bontà, si affollavano alla porta della Tua cella. Scrive anche che avevi contagiato, con la tua testimonianza di carità, un certo numero di donne cortonesi che, riunite in comunità, aiutavano gli ammalati e le persone più abbandonate. Fu questo il primo atto che costituì la «Fraternità di Santa Maria della Misericordia» per la raccolta e la distribuzione delle elemosine e dei beni essenziali ai poveri. Più tardi, ma solo nel 1408, l’unione delle forze e delle iniziative di carità, di cui Tu fosti la promotrice, portò alla fondazione di un primo ospizio a Cortona che, in seguito, divenne l’ospedale che tutti abbiamo conosciuto. Eh, sì, ne hai fatto del bene. Dovresti tornare oggi in mezzo a noi: sapessi quante violenze e atrocità si commettono nei confronti dei bambini e delle persone più deboli, come quegli anziani e quei malati che Tu assistevi con tanto amore e tanta dedizione.Ora, come vedi, abbiamo una nuovissima struttura, ampia, luminosa, funzionale, bene attrezzata, diversa dai poveri ospizi dei tuoi tempi. Ma lo spirito di carità e di accoglienza è sempre lo stesso. C’è un filo d’oro, l’amore incondizionato per il fratelli sofferenti, che costituisce l’anello di congiunzione fra le Tue prime generose iniziative di assistenza e le realizzazioni susseguitesi nei secoli fino a questa moderna struttura che fin d’ora affidiamo a Te, esperta in materia. Aggiungo un altro importante dettaglio: promotore di questa iniziativa, incoraggiata dal vescovo Gualtiero e accolta dalla presidenza della Usl8, è il Lions Club Valdichiana Host. Ti troverai forse un po’ impacciata fra tutte queste sigle che ai tuoi tempi non esistevano. Pazienza; metti piuttosto anche per loro una buona parola nel cuore del buon Dio. Ma la sai l’ultima? Un altro tuo grande ammiratore, un geniaccio dell’Università di Pisa, Francesco Mallegni, ha pensato bene di ricostruire il tuo volto, per cui ora possiamo contemplarti così com’eri, anche se Tu sei sempre stata schiva a mostrare quella bellezza che ti aveva portato a dimenticare lo splendore del Creatore. Anche questo è un dono di cui Ti ringraziamo, Margherita, in nome delle comunità della Valdichiana e di Cortona in modo particolare.Benito Chiarabolli