Toscana
La sfida della Toscana: internet veloce per tutti
Regione e Ministero per lo sviluppo economico fanno squadra: un piano finanziato in parte con i fondi europei per l’agricoltura. Essenziale anche per lo sviluppo di servizi a cittadini e imprese della pubblica amministrazione, altro fronte sui cui la Toscana è impegnata. Per lo sviluppo della banda larga in Italia «servono 5 miliardi di euro, da prevedere nel fondo “Sviluppo e coesione” nei prossimi anni. Del resto il presidente del Consiglio ha preso l’impegno di portare l’Italia tra le locomotive d’Europa, rispetto alla rivoluzione digitale, e penso che gli atti di programmazione debbano essere conseguenti». Lo ha detto il sottosegretario del Ministero dello Sviluppo Economico con delega alle telecomunicazioni Antonello Giacomelli ed ha aggiunto che le risorse permetteranno interventi rivolti a portare la banda larga nelle zone più decentrate, le cosiddette «aree a fallimento di mercato». «Servirà – ha continuato – un intervento diretto dello Stato per arrivare entro il 2020 all’obiettivo europeo di avere linee di almeno 30 megabit» al secondo. Il sottosegretario ha poi annunciato che su questo fronte ci saranno ulteriori interventi. «Nello “Sblocca Italia” – ha spiegato – ci sarà un pacchetto di norme che aiuti la posa della fibra, superando le lentezze burocratiche, le frammentazioni e che preveda anche la predisposizione dei nuovi edifici alla connettività. Servirà anche un “catasto del sottosuolo” per mettere a disposizione di tutti tutte le informazioni». Altro aspetto «è la creazione di uno sportello unico a cui gli operatori possano rivolgersi per la posa della fibra». Giacomelli ha infine osservato che «ci sono tanti piani regionali ma serve un piano nazionale per la banda larga in Italia, per rendere omogeneo lo sviluppo».
«Offrire un accesso veloce ad internet – ha sottolineato il presidente Rossi – è il miglior contributo che possiamo garantire alle nostre imprese per aiutarle a crescere». «La Toscana è una punta avanzata e di riferimento: anche per gli investimenti che sono già stati fatti – ha concluso il sottosegretario Giacomelli –. Ma non dobbiamo dimenticare che tra i Paesi europei l’Italia è agli ultimi posti per l’accesso ad internet. Dobbiamo partire da questa consapevolezza e ci stiamo impegnando per colmare il grave ritardo».