Pisa

LA SETTIMANA SANTA

di Andrea BernardiniSette giorni per ricordare le ultime ore di Gesù, la sua passione e la sua morte, fino alla sua resurrezione. La Settimana santa si apre con la Domenica delle palme (cfr articolo di don Maurizio Gronchi a lato) nella quale si celebra l’entrata trionfale di Gesù a Gerusalemme, acclamato come messia e figlio di Davide. Nella Domenica delle palme si celebra anche, nelle diocesi, la Giornata mondiale della gioventù. Tema scelto per la Gmg di quest’anno: «Abbiamo posto la nostra speranza nel Dio vivente». Nella nostra diocesi (come in molte, del resto) la festagiovani è anticipata a sabato 4 aprile (ore 20, pieve di Calci e teatro Valgraziosa): talk-show, musica e cena per tutti gli under ’30.  Da lunedì a mercoledì SantoIn questi giorni i paramenti liturgici sono viola. La Chiesa contempla, in particolare, il tradimento di Giuda per trenta denari. La prima lettura della Messa presenta i primi tre canti del Servo del Signore che si trovano nel libro del profeta Isaia (42,1-9; 49,1-6; 50,4-11). Il Giovedì SantoDurante la mattina del Giovedì Santo (colore liturgico: il bianco) non si celebra l’eucarestia nelle parrocchie: se ne celebra una sola – detta del Crisma – in Cattedrale, presieduta dall’arcivescovo insieme a tutti i suoi presbiteri e diaconi. L’arcivescovo ha scritto una lettera di invito ai suoi confratelli, ricordando come «il ritrovarci tutti insieme in Cattedrale sarà occasione per ringraziare il Signore per il dono del sacerdozio ministeriale; per stringerci ancor più gli uni agli altri e in modo visibile, nella comunione fraterna; per accogliere l’invito del Signore ad essere una cosa sola con Lui e in Lui, così che la nostra Chiesa pisana possa offrire a tutti, sul proprio volto, l’immagine splendente del volto stesso di Cristo Signore». «Nella preghiera comune – scrive anche l’arcivescovo – non mancheremo di invocare nuove e sante vocazioni al presbiterato per la nostra Chiesa pisana assumendoci con ancora maggiore convinzione l’impegno a fare tutto ciò che ci è possibile per promuovere una sempre più intensa ed entusiasta pastorale vocazionale nelle nostre comunità cristiane».In questa celebrazione saranno consacrati gli olii santi ed i presbiteri rinnoveranno le promesse già pronunciate in occasione della loro ordinazione.La sera, invece, Messa in Cena Domini, nella quale si ricorderà, appunto, l’ultima cena di Gesù, l’istituzione dell’Eucarestia e del sacerdozio ministeriale, e si ripeterà il gesto simbolico della lavanda dei piedi «testimoniato» da Cristo nell’ultima cena.Nella Messa in Cattedrale i discepoli saranno rappresentati da persone impegnate nelle aggregazioni laicali. Sono Carlo Papucci (Csi), Francesco Biondi (Focolarini), Vittorio Ricchiuto (RnS), Marco Masoni (Acli), Andrea Tomasi (Mcl), Gino Doveri (Legio Mariae), Giuseppe Mazzotta e Aldo Ciappi (Giuristi cattolici) Renzo Puccetti (Scienza & Vita), Antonio Azzarà (Neocatecumenali), Stefano Barsotti (Unitalsi) e Stefano Di Bella (Cl).Alla fine delle celebrazioni – in Cattedrale come nelle parrocchie – i ministri cambieranno i paramenti liturgici (che diventeranno viola) gli altari saranno spogliati e la croce velata: croce che verrà scoperta il giorno dopo, il Venerdì Santo, durante quella parte della cerimonia con cui, in quel giorno e solo in quel giorno, si sostituisce l’adorazione della croce alla liturgia eucaristica. Le campane resteranno silenti. Il Venerdì SantoÈ il giorno della morte di Gesù sulla croce. Intorno alle 15 del pomeriggio, in ogni chiesa si celebra la Passione, divisa in tre parti: la liturgia della Parola, con la lettura del quarto canto del servo del Signore di Isaia (52,13-53,12), dell’inno cristologico della lettera ai Filippesi (2,6-11) e della passione secondo Giovanni; l’adorazione della croce; e la comunione con i presantificati.Alla sera, tradizionale Via Crucis. La si fa un po’ ovunque. Da quella della città di Pisa (inizio ore 21.15) che partirà dalla chiesa del Carmine e si concluderà al Duomo, dopo aver sostato in piazza dei Cavalieri e in via Santa Maria: una processione a cui è stato affidato il tema: «Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù» (Fil 2,1-11); a quella di Vecchiano: partenza alle ore 21 dalla chiesa di Sant’Alessandro con il simulacro di Gesù morto e di Maria addolorata e processione per le vie del paese; da quella di Asciano a quella dell’unità pastorale di Limiti/Pappiana/Pontasserchio e San Martino a Ulmiano, che coinvolgerà nelle letture i giovani del dopocresima e gli scout Agesci del gruppo di Pisa 4 e che si servirà di testi di don Primo Mazzolari, di cui il 12 aprile di quest’anno ricorre il 50° anniversario dalla morte; dalla triennale del Morto redentore organizzata dalla Misericordia di Pietrasanta (interverranno le corali del Duomo, del Ss Salvatore, di Valdicastello e la Filarmonica di Capezzano Monte, che eseguiranno lo Stabat Mater del compianto maestro Bottari); alla triennale di Gesù morto ad Azzano, che richiama fedeli da tutta la Versilia: una processione con la Pietà, che sarà presieduta da monsignor Danilo D’Angiolo.Il Venerdì la Chiesa raccomanda il digiuno e l’astinenza dalle carni come forma di partecipazione alla passione e morte del Signore. Il Sabato SantoIl Sabato Santo è tradizionalmente giorno senza liturgia: non si celebra l’Eucaristia, e la comunione ai malati si porta solamente a quelli che sono in punto di morte.Nella notte si celebra la solenne veglia pasquale, che, nella Chiesa cattolica, è la celebrazione più importante di tutto l’anno liturgico. In essa: si celebra la Resurrezione di Cristo attraverso la liturgia del fuoco: al fuoco nuovo si accende il cero pasquale, che viene portato processionalmente in chiesa; durante la processione si proclama la luce di Cristo, e si accendono le candele dei fedeli. All’arrivo al presbiterio il cero è incensato e si annuncia la Pasqua. La liturgia della Parola ripercorre con sette letture dell’Antico Testamento gli eventi principali della storia della salvezza, dalla creazione del mondo attraverso la liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù d’Egitto, alla promessa della nuova alleanza. L’epistola proclama la vita nuova in Cristo risorto, e nel Vangelo si legge il racconto dell’apparizione degli angeli alle donne la mattina di Pasqua. Segue la liturgia battesimale, nella quale tutti i fedeli rinnovano le promesse del proprio battesimo, e vengono battezzati, se ce ne sono, i catecumeni che si sono preparati al sacramento. La liturgia eucaristica si svolge come in tutte le messe. La Pasqua della ResurrezioneLa domenica di Resurrezione torna a riecheggiare la gioia della veglia pasquale. Tale domenica è ampliata nell’Ottava di Pasqua: la Chiesa celebra la pienezza di questo evento fondamentale per la durata di otto giorni, concludendo la II domenica di Pasqua, chiamata fin dall’antichità domenica in albis, che Giovanni Paolo II ha voluto dedicare al ricordo della divina Misericordia.