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La sentenza della Corte Costituzionale
La sentenza n. 372 della Corte costituzionale si è pronunciata sul ricorso del Governo contro lo Statuto regionale approvato nel luglio scorso. Su sei punti ha dichiarato la «non fondatezza» della illegittimità costituzionale. Ma sugli altri cinque in particolare gli articoli 3 e 4 riguardanti l’estensione del voto agli immigrati e il riconoscimento delle «altre forme di convivenza» oltre alla famiglia la Consulta ha dichiarato l’inammissibilità «per carenza di lesività».
Insomma, di fatto, è una bocciatura per la Regione. Infatti, secondo i giudici costituzionali gli enunciati contenuti nello Statuto oggetto del ricorso hanno un carattere «non prescrittivo e non vincolante» ed «esplicano una funzione, per così dire, di natura culturale e anche politica, ma certo non normativa». E così arriviamo al punto centrale della sentenza dove la Corte dice che a questo tipo di enunciazioni «non può essere riconosciuta alcuna efficacia giuridica».
Nonostante questo dalla Regione sono arrivati commenti trionfali alla sentenza. Come quello del presidente Claudio Martini che ha parlato di un 11-0 per la Regione sul Governo. E il presidente del Consiglio regionale Riccardo Nencini si è affrettato ad annunciare che il nuovo Statuto della Toscana entrerà in vigore il 12 febbraio 2005. E con questo la nuova legge elettorale, dove le preferenze saranno abolite e i consiglieri regionali passeranno da 50 a 65. Una curiosità sui costi. L’aumento di 15 consiglieri regionali, solo sotto l’aspetto logistico, costerà dai 400 ai 430 mila euro. È la spesa indicativa per l’ampliamento dell’aula consiliare.