Prato

La scuola pratese dal Papa: la delegazione più numerosa

Anche la scuola pratese è pronta al grande abbraccio con Papa Francesco: sono 1420 i partecipanti all’incontro del 10 maggio a Roma per la giornata «La chiesa per la scuola» indetta dalla Conferenza Episcopale Italiana. Un totale di ventiquattro autobus da Prato e tre da Montemurlo partiranno alle 6,30 del mattino, per arrivare intorno alle 11,30. L’ingresso del Santo Padre in piazza è previsto per le 16,30: dalle 15 gli studenti, assieme alle loro famiglie e ai loro insegnanti, saranno accolti in piazza. Alle 17 inizierà l’incontro di Papa Bergoglio con la scuola, che si concluderà alle 18,30.

Grande l’entusiasmo dei pratesi per l’evento, non a caso la delegazione della nostra diocesi (che comprende anche la scuola del Sacro Cuore di Montemurlo) è la più numerosa di tutta la Toscana: tredici le scuole cattoliche con 20 pullman, mentre sono quattro gli autobus delle scuole statali che porteranno alcuni insegnanti di religione, i loro studenti e qualche familiare. Di questo gruppo fanno parte due consistenti delegazioni del liceo Livi e del comprensivo Mascagni, ma vi sono insegnanti anche degli istituti Iqbal, Primo Levi, Copernico, Marconi, Datini, Prato Nord, Castellani, Bartolini, Marco Polo, Pertini, Cironi, Malaparte e Puddu.Delle scuole cattoliche di Prato vanno a Roma: Santa Caterina, Santa Teresa de La Querce, Sacro Cuore di Galciana, Maria Immacolata di San Martino, San Giuseppe, Casa Educazione e Lavoro di Narnali, San Giovanni Bosco di Grignano, San Niccolò, Beata Vergine del rosario di Casale, Maria Immacolata di Tavola, don Bosco di Mezzana e Maria Immacolata della zona di San Paolo. «L’adesione è stata immediata e nel giro di due e tre giorni si sono inscritti in tantissimi, – commenta suor Emanuela della scuola di San Giuseppe, che con oltre 210 partecipanti è l’istituto che ha raccolto più adesioni – certamente credo che Papa Francesco attiri molto e sono in tanti a volerlo incontrare per vivere un momento assieme a lui. Comunque, essere così tanti è un bel modo per sensibilizzare anche sulla realtà della scuola cattolica. Noi l’abbiamo presentata con molta semplicità e sono convinta che avere una parola di incoraggiamento dal Papa sarà bello». «Un interesse e una partecipazione veramente oltre le aspettative: – sono le parole di Manuela Insinna, dirigente scolastico della scuola Maria Immacolata di Tavola – addirittura molte famiglie hanno invitato amici e conoscenti anche oltre l’ambiente scolastico. Ed è stato bello vedere come anche i bambini hanno sentito molto questa iniziativa».L’incontro si inserisce nel contesto del decennio sull’educazione ed è centrato su un’idea concreta di bene comune. Infatti educare è possibile e necessario, per questo la Chiesa ha sempre avvertito l’urgenza di offrire il proprio contributo a questo mondo perché sa che solo persone libere e critiche possono dar vita ad una società giusta e aperta.«Non posso che rinnovare la soddisfazione – sono le parole di Roberto Macrì, responsabile delle scuole cattoliche di Prato – perché le nostre scuole sono state attente e capaci di organizzarsi per questo bel momento. Abbiamo l’opportunità di mettere al centro dell’attenzione la tematica della scuola e, in questo senso, è interessante l’approccio che la Cei ha voluto dare alla giornata, con un’attenzione all’educazione in generale. Le scuole cattoliche devono essere considerate parte integrante del sistema nazionale e in questa giornata si ribadisce l’importanza della libera scelta e quindi anche che le scuole cattoliche rappresentano un segmento importante per il mondo dell’educazione. L’auspicio – conclude Macrì – è che da questa giornata derivi una sensibilità maggiore da parte delle istituzioni». Gli fa eco don Massimo Malinconi, responsabile delle scuole cattoliche assieme a Roberto Macrì: «In questo momento certo non facile per le scuole cattoliche – sottolinea – far sentire la nostra presenza in maniera così viva e forte è un segnale importante anche per la società, che deve capire che questa realtà non è a margine della vita civile, ma ne rappresenta una parte fondamentale».«Andiamo dal Papa per sentirci dire una parola chiara sulla scuola; – ci ha detto Gabriella Melighetti, presidente provinciale della Fism – ma anche per partecipare a questa grande festa della scuola, aperta a tutti coloro a cui sta a cuore l’educazione, infatti siamo nel decennio che la Cei ha voluto dedicare all’alleanza educativa fra scuola, famiglia e insegnanti». E aggiunge «non è la difesa della scuola paritaria, ma piuttosto la denuncia che la scuola tutta è, sovente, oggetto di ingiustificati risparmi, quando invece deve essere vista come occasione di crescita e promozione umana». «Un plauso ed un ringraziamento – ha concluso Melighetti – vanno alle segretarie dell’ufficio provinciale Fism e di quello scolastico diocesano che in questi mesi si sono adoperate per organizzare al meglio la partecipazione all’evento».