Vita Chiesa
La scomparsa di padre Falsini, protagonista del rinnovamento liturgico
La mattina del 3 maggio, gli uffici della Curia Provinciale dei frati Minori di Toscana sono stati raggiunti dalla triste e inattesa notizia della morte di padre Rinaldo Falsini, (nella foto) frate minore, sacerdote, conosciuto da molti, in Italia e all’estero, per i suoi scritti, di studioso e di divulgatore, apparsi in testate note e di larga diffusione nei quali testimoniava la sua vivace vitalità, la sua intelligenza perspicace, il suo amore alla liturgia e specialmente all’umanità del celebrare il mistero di Dio.
I funerali si sono svolti lunedì scorso nella chiesa del convento di San Francesco a Fiesole: sono stati presieduti dall’arcivescovo francescano Marco Dino Brogi con cui hanno concelebrato il vescovo ausiliare di Firenze Claudio Maniago, i frati della Provincia toscana, il vicario episcopale per la vita consacrata della diocesi di Fiesole Andrea Lombardi, il ministro provinciale della Provincia francescana lombarda con alcuni frati del Convento Sant’Angelo di Milano (dove per molti anni padre Rinaldo ha risieduto fintanto che ha insegnato presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore) e rappresentanti della Famiglia Paolina.
Nell’omelia, affidata a padre Paolo Fantaccini, ministro della Provincia toscana, è stato ricordato come padre Rinaldo, francescano «toscano» ironico e pungente, fosse soprattutto un appassionato della Parola e della liturgia, un frate che ha vissuto nella consapevolezza che «la vita è una liturgia che prepara al passaggio da questa vita a quella celeste».
Padre Rinaldo nasce a Banzena – Bibbiena (Ar), il 10 settembre del 1924, da una famiglia radicata profondamente nella fede; con lui accoglieranno la chiamata di Dio alla vita consacrata il fratello Fr. Benigno e la sorella suor Rinalda.
Dopo i primi anni di formazione nella famiglia dell’Ordine dei Frati Minori della Provincia Toscana – anni che hanno contribuito a consolidarlo nell’indole toscana che non ha mai deposto nel corso della sua vita (coraggio delle convinzioni, chiarezza di idee, vivacità di esposizione, polemica calda) – p. Rinaldo sviluppò e continuò i suoi studi a Roma, presso il Pontificio Ateneo Antoniano, dove si laureò in teologia dogmatica, a pieni voti, nel 1952.
Le prime esperienze di insegnamento furono fatte negli studi teologici della Provincia, prima a Siena e poi a Fiesole. Il curriculum degli studi fu completato a Parigi, presso l’Institut Supèrieur de Liturgie, dove conseguiva il magistero in Liturgia nel 1962. Della formazione liturgica ricevuta a Parigi si sentì sempre debitore: fu lì, infatti, che imparò ad essere attento osservatore e analizzatore critico della pastorale liturgica, la grande realtà che da lì a poco avrebbe permeato e riformato la pastorale globale della Chiesa.
Nel 1958, intanto, padre Rinaldo fu chiamato a Milano da padre Agostino Gemelli OFM per assumere l’incarico di Assistente dell’Opera della Regalità di Nostro Signore Gesù Cristo. L’Opera, che si proponeva di diffondere la conoscenza della liturgia tra il popolo, ebbe l’attenzione e la sollecita cura di padre Falsini per circa quaranta anni. La passione e la competenza di p. Rinaldo permisero di preparare, in modo tutto particolare, i convegni annuali organizzati dall’Opera della Regalità in collaborazione con il Centro di Azione Liturgica. Ben 36 volumi, tutti curati da p. Falsini, raccolgono gli atti di quei convegni.
All’intenso lavoro a Milano per l’Opera della Regalità, nel frattempo, si affiancano i vari incarichi di Docente di Teologia presso l’università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, di Liturgia presso l’Istituto Regionale Lombardo di Pastorale e di Teologia ecumenica presso l’Istituto di Studi Ecumenici «San Bernardino» di Venezia.
Ciò che lo ha onorato di più, però, è stato certamente il lavoro a servizio del Concilio Vaticano secondo. Il p. Ferdinando Antonelli OFM, poi cardinale, lo volle, infatti, membro della segreteria della Commissione Conciliare per la Liturgia, con l’incarico di stendere i verbali e di ordinarli negli archivi delle sedute plenarie. Da questa posizione p. Falsini ha seguito dal di dentro l’elaborazione della costituzione «Sacrosanctum Concilium» sulla Liturgia. Creato il Consilium per attuare la riforma liturgica, fu chiamato a essere membro di differenti gruppi di studio e del gruppo dei traduttori dei testi liturgici latini in lingua italiana.
Il risultato del fecondo impegno di p. Rinaldo è posto in evidenza dai numerosi articoli pubblicati in varie riviste, tra cui: Studi Francescani, Rivista Liturgica, La Maison-Dieu, Ephemerides Liturgicae, Concilium, Vita e Pensiero, Rivista del Clero italiano, Settimana, Vita Pastorale
In occasione dei suoi 75 anni, da alcuni suoi vicini collaboratori, è stato scritto che non c’è testo più adatto per delineare la persona e l’opera di p. Falsini che Sacrosantum concilium, 43: «Lo zelo per la promozione e il rinnovamento della liturgia è giustamente considerato come un segno dei provvidenziali disegni di Dio sul nostro tempo, come un passaggio dello Spirito Santo nella sua Chiesa; esso imprime una nota caratteristica alla vita della Chiesa stessa, anzi a tutto il modo di sentire e di agire religioso del nostro tempo». Gli anni della vita di p. Falsini, di fatto, sono stati vissuti con la passione e con l’impegno di chi, a pieno titolo, è protagonista della riforma liturgica conciliare e post-conciliare, in tutte le sue fasi. È questo che ha fatto del p. Falsini uno dei principali e più autorevoli testimoni di quel «provvidenziale disegno di Dio» e di quel «passaggio dello Spirito» che è stato – e ancora è – il rinnovamento liturgico; un impegno vissuto in vari modi, da varie sedi, diretto a vari destinatari; un impegno fatto di incoraggiamento, di esortazione, di richiami e di stimoli a chi, a diverso titolo, nel rinnovamento liturgico è impegnato; un impegno praticato sempre con rigorosità metodologica e con la costante preoccupazione di coniugare storia e teologia con la solidità della riflessione e delle conseguenti applicazioni.
Ci mancherà, sicuramente, la sua voce esperta e appassionata con cui ci trasmetteva la sua incessante preoccupazione per una corretta diffusione e applicazione degli orientamenti conciliari sulla liturgia; ci mancheranno i suggerimenti per una partecipazione sempre più attiva e consapevole del popolo cristiano alla preghiera della Chiesa; ci mancherà la cura operata per la formazione del clero e dei fedeli, ma soprattutto ci mancherà la sua attenzione a far sì che la liturgia innervi, ogni giorno, la spiritualità e la prassi cristiana.
Grazie padre Falsini per quanto ci hai insegnato e donato.