Pisa

LA RELIQUIA DI SAN RANIERI DAL PIANO DI PISA ALLA VALDISERCHIO

di Francesca Benucci

Un cielo grigio che minacciava pioggia non ha scoraggiato i fedeli laici del piano di Pisa, che domenica scorsa hanno riaccompagnato in Duomo la reliquia di San Ranieri dopo averla avuta con loro per venti giorni. Con loro anche don Romeo Vio, padre Vinod Adoor Chackochan, padre Joseph Reyi, don Giuliano Boschi, don Nino Guidi, don Adriano Barsotti, don Vivian Durrant, don Antonio Simoni, don Paolo Paoletti, don Alessandro Corti ed i diaconi; le misericordie di Cascina, Latignano e Navacchio, i ministranti e le corali parrocchiali, che hanno animato la celebrazione eucaristica in cattedrale. Presente anche Sandra Vitolo, vicesindaco del comune di Cascina.Ritrovo in Battistero per l’invocazione dello Spirito Santo e il ricordo dei santi e beati della chiesa pisana: con San Ranieri, anche San Torpè, Santa Ubaldesca, Santa Bona, il beato Agnello da Pisa e il beato Giordano da Rivalto, il venerabile Giuseppe Toniolo e il servo di Dio Ludovico Coccapani; la memoria del battesimo, il rinnovo delle promesse battesimali, il rito dell’aspersione dell’acqua santa e la professione di fede.Il canto delle litanie dei patroni delle parrocchie del vicariato ha scandito i passi dei pellegrini in fila dietro il busto reliquiario fino al Camposanto monumentale: qui i fedeli, di fronte agli affreschi raffiguranti la vita e i miracoli del santo patrono, hanno ascoltato brani tratti dalla biografia di San Ranieri scritta dal contemporaneo di lui, il canonico Cesare Benincasa e letti da Federico Meini. Poi il busto reliquiario è stato portato, in processione, in Cattedrale, dove è stato collocato nel transetto di San Ranieri. L’arcivescovo Giovanni Paolo Benotto, ha presieduto la concelebrazione eucaristica insieme ai sacerdoti del vicariato. «Tutto passa, Dio no; tutto ha fine, la parola di Dio rimane in eterno»: questo – ha osservato l’Arcivescovo nell’omelia – San Ranieri l’aveva capito e l’ha testimoniato alla «sua» gente . Il pellegrinaggio della reliquia di San Ranieri è stato un dono prezioso per le comunità del Piano di Pisa. Soprattutto per i laici, che sollecitati dall’esempio di Ranieri, hanno avuto l’opportunità di riscoprire il dono del battesimo e quei carismi che con quel sacramento hanno ricevuto». Ai sacerdoti ed al vicesindaco di Cascina monsignor Benotto ha regalato una preziosa medaglia che riproduce una formella quattrocentesca di San Ranieri (conservata nel Museo dell’Opera del Duomo).Mezz’ora dopo la conclusione della celebrazione, il busto reliquiario era già nella chiesa di San Giuliano Terme, dove ha iniziato il suo «pellegrinaggio» nel vicariato della Valdiserchio, accolta da chierichetti, bambini, coristi, molti fedeli.Nella chiesa di San Giuliano – dedicata a San Ranieri e a San Luigi Gonzaga, che si trovano insieme in un prezioso dipinto di Giovan Battista Tempesti conservato dietro l’altare – la reliquia resta tutta la settimana.«Prendimi come sono e rendimi come vuoi» diceva San Giuseppe Benedetto Cottolengo: l’incontro ravvicinato con il Signore ci trasforma – ha ricordato don Mario Bernardini, parroco di San Giuliano Terme. Gesù ci prende come siamo: l’ha fatto con Zaccheo, l’ha fatto con Ranieri. E ci porta con lui.In settimana: celebrazioni eucaristiche presiedute dai sacerdoti dell’unità pastorale, la conferenza del paleontologo Francesco Mallegni, la festa dei ragazzi del catechismo.Nella prossima settimana la reliquia sarà invece nella chiesa di Pontasserchio, in quella successiva a Vecchiano. Il «pellegrinaggio» continua.