Toscana
La Regione riorganizza la macchina: quasi 2 milioni in meno rispetto al 2014
Una macchina più snella pensata per essere ancora più efficiente: un solo direttore generale invece di otto, tredici direttori (con l’aggiunta di uno a scadenza, fino alla fine del 2015) al posto degli altri sette ex direttori generali e quattordici dirigenti di aree di coordinamento, che era l’attuale assetto.
Quattordici figure invece di ventidue, otto in meno, con un risparmio a regime di quasi 1 milione e 200 mila euro l’anno, compresi gli oneri riflessi che sono i contributi direttamente a carico del datore di lavoro, gli oneri assicurativi ed altri istituti che complessivamente pesano il 35 per cento, in aggiunta, su ogni stipendio.
Con il taglio di parte degli ‘esterni’ nelle segreterie di assessori e presidente, il risparmio complessivo sale ad oltre 2 milioni e 100 mila euro rispetto al 2009 e 1 milione e 750 mila euro nel confronto con il 2014. “Risorse che saranno utilizzate, assieme ad altre – sottolinea il presidente della Toscana, Enrico Rossi – per il mantenimento delle politiche sociali e della cultura”.
Il direttore generale della giunta regionale, rispetto all’attuale assetto gerarchicamente sovraordinato rispetto agli altri direttori e dunque con maggiori responsabilità, avrà uno stipendio annuo (lordo, al netto degli oneri riflessi) di 170 mila euro, meno di posizioni di pari livello in altre amministrazioni. La metà se ne andrà in tasse. Il compenso dei tredici direttori è stato fissato in 130 mila euro l’anno ciascuno (120 mila per la direzione a termine per la gara sul Tpl) contro i 127 e 162 mila euro che potevano essere pagati fino ad oggi. Si tratta di stipendi inferiori (e in qualche caso anche di parecchio) rispetto agli omologhi di Regioni come Emilia Romagna, Veneto, Piemonte e Lombardia.
Scompare inoltre la quota di compenso correlato ai risultati conseguiti. I direttori continueranno ad essere valutati rispetti agli obiettivi annuali assegnati, ma il lavoro svolto bene non comporterà alcun premio. In caso di valutazione negativa decadranno invece dall’incarico.
La razionalizzazione a cui si appresta la Regione Toscana non riguarda comunque solo le funzioni di vertice e le segreterie politiche. Tutta la macchina regionale sarà complessivamente più leggera, a parte la parallela riorganizzazione che riguarda le funzioni e gli uffici delle province. Considerando infatti chi andrà in pensione – nei tempi attesi o in anticipo attraverso i cosiddetti ‘esuberi’ – i dipendenti della Regione saranno a regime, dal 2017 in poi, 261 in meno (34 solo tra i dirigenti): un dipendente in meno su dieci nel comparto e un dirigente in meno su quattro, che rispetto all’inizio della scorsa legislatura si ridurranno quasi della metà. Con un risparmio, sempre solo sui dirigenti, di 5 milioni.
Si risparmierà anche sui costi di funzionamento, in particolare sugli affitti. La Regione Toscana spenderà infatti nel 2015 meno di quanto incassa. Non è sempre stato così. Non lo era fino all’anno scorso, quando c’è stato il pareggio tra quanto speso per gli affitti e quanto incassato da altri affitti. E’ il frutto di un piano di razionalizzazione messo in atto nel corso della seconda parte della legislatura trascorsa. Se nel 2014 uscite ed entrate hanno fatto pari, nel 2015 – contratti alla mano -, il saldo sarà in attivo di circa 200 mila euro. La Regione spende per i locali in affitto 1 milione e 750 mila euro l’anno. Ne incassa 1 milione e 950 mila euro.