Vita Chiesa

La preparazione delle 50 proposizioni

L’ultima fase del Sinodo è stata dedicata alla stesura delle cinquanta «proposizioni», che raccolgono le conclusioni dell’Assemblea. La lista provvisoria, frutto del lavoro nei circoli minori, è stata letta martedì scorso, alla presenza di Benedetto XVI, nell’Aula nuova del Sinodo, dal Segretario speciale, mons. Roland Minnerath, Arcivescovo di Digione (Francia).

Normalmente il loro contenuto non veniva reso pubblico per concedere al Papa di poter scrivere in tutta libertà l’Esortazione apostolica post-sinodale, nella quale sarà chiamato a raccoglierle insieme. Questa volta però Benedetto XVI ha concesso che una loro traduzione ittaliana (il testo ufficiale è in latino) venisse diffusa dalla sala Stampa Vaticana.

In un incontro con i giornalisti il cardinale Francisco Javier Errázuriz, arcivescovo di Santiago del Cile, ha affermato che l’essenza delle proposizioni consiste in un «grande invito del Sinodo ad entrare nel Mistero» dell’Eucaristia.

«Entrare nella chiesa non deve essere inginocchiarsi, fermarsi e andarsene, quanto piuttosto andare nel profondo dove la vita personale del fedele accede al Mistero eucaristico» della presenza reale di Cristo, ha osservato. Il Sinodo tenta di fare in modo che la vita dei fedeli «sia una messa prolungata e che la messa riassuma la vita intera».

Queste proposte – ha continuato – ratificano la posizione della Chiesa su temi come l’attenzione per la sofferenza dei divorziati risposati, i quali devono essere accolti dalla comunità ecclesiale anche se non possono ricevere la comunione. Il cardinale Errázuriz ha affermato che per la loro situazione i divorziati risposati provano «un dolore enorme» ed ha riconosciuto la fede profonda nutrita da molti di loro e il servizio da loro prestato alla comunità ecclesiale, ma ha ribadito che non è possibile concedere loro l’eucarestia, a meno che non convivano senza relazioni sessuali e senza scandalo.

«La povertà, la fame, e i temi della solidarietà, sono stati molto presenti – ha aggiunto –. Tuttavia allo stesso tempo c’è la coscienza del fatto che molti Paesi vivono la secolarizzazione, in una società che sembra vivere come se Dio non esistesse. E allo stesso tempo si constata una sete di Dio».

Per quanto riguarda la scarsità di sacerdoti, il porporato cileno ha affermato che la grande novità sono state le testimonianze delle Chiese cattoliche di rito orientale che hanno illustrato le difficoltà create dal dover contare su sacerdoti sposati, anche se ha spiegato che il motivo di fondo per cui conservano questa disciplina è di carattere teologico. Il Sinodo sottolinea la necessità di una pastorale vocazionale e riconosce che «in molte diocesi non è buona».

Si è parlato anche dei chierichetti e della «loro vicinanza a Gesù come cammino di avvicinamento al sacerdozio, come è accaduto a molti Padri sinodali», ha rivelato. Il porporato ha poi riconosciuto di aver suggerito la possibilità di una ridistribuzione del clero, indicando però che si sono osservate le difficoltà dovute alla inculturazione o alla stessa disponibilità, poiché alcuni Paesi hanno molti sacerdoti, ma che sono già anziani.

Sinodo Eucarestia, le 50 proposizioni finali