Lettere in redazione
La polemica ideologica sulla sepoltura dei feti
Caro direttore, ho letto in questi giorni dell’«introduzione del diritto alla sepoltura dei feti» realizzando un’area apposta nel cimitero di Trespiano a Firenze. Ho letto anche delle polemiche che questa decisione ha scatenato soprattutto all’interno del Pd. Non sono di Firenze e non so esattamente come stiano le cose, ma non ho capito perché si siano arrabbiati tanto gli abortisti.
Caro Nicola, si sono arrabbiati perché il nuovo regolamento di polizia mortuaria (che poi è un vecchio regolamento aggiornato) parla di «feti, prodotti abortivi e del concepimento». In quel «prodotti abortivi» hanno visto un attacco alla Legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza. In realtà non c’entra nulla l’aborto volontario, ma solo quello subito per cause naturali. Non contenti di questo hanno fatto capire che ammettendo la sepoltura si riconosce a un feto la dignità di persona. Insomma, la solita polemica ideologica, che non tiene conto del dramma che vivono coloro che perdono un figlio per cause naturali, ma anche di coloro che ricorrono volontariamente all’aborto. Comunque la si voglia girare è sempre un dramma. E allora non si può strumentalizzare il dolore delle persone. In certi casi la politica e l’ideologia (non solo all’interno del Pd) dovrebbero fare un passo indietro, invece fanno sempre uno squallido passo avanti. Da una parte si invoca la libertà di abortire, mentre dall’altra si nega a una mamma o un babbo il diritto di riconoscere in un feto il proprio figlio al quale dare giusta sepoltura. Lo si fa appellandosi alla laicità finendo per avere un atteggiamento fondamentalista. Ma siccome al peggio non c’è mai limite, è spuntato, nei giorni scorsi, anche qualcuno che chiedeva a questo proposito un analogo spazio nei cimiteri per gli animali domestici.
Andrea Fagioli