Arezzo - Cortona - Sansepolcro

La pittura di Bonechi e le città di Piero

«Un osservatore davanti ai quadri di Marco Bonechi, trova subito un evidente riferimento alla classicità. Nello stesso tempo, s’imposta la questione intorno all’incongruenza di tale ritrovamento». Così venivano descritte le opere dell’artista di Figline Valdarno, in un catalogo di una delle sue numerose mostre. Allo stesso modo la piccola esposizione presentata a Sansepolcro, visibile fino a settembre presso «Cornici nel Borgo» in via Giordano Bruno, dalle 9 alle 12 e dalle 16 alle 19.30 dal martedì al sabato, si lega a questo affascinante paradosso: da una parte l’omaggio a Piero, dall’altra un’inaspettata originalità; da un lato il classico, dall’altro il moderno, mescolati abilmente in modo geometrico e colorato. D’altra parte Piero della Francesca, nelle sue opere, contiene già in qualche modo questo affascinante contrasto, che ora grazie a Marco Bonechi, ci viene restituito nel XXI secolo, in un modo in cui forse anche lo stesso Piero ce l’avrebbe riproposto. Nelle sue città così pierfrancescane, presenti nell’esposizione biturgense, ecco il ritorno all’eleganza e all’essenzialità, ma d’altra parte è un rinvio nuovo in cui l’ordine classico sembra essersi tramutato nel disordine moderno, in cui la semplicità e la linearità vengono sostituite dal frammento. Ecco allora che la forma classica quasi sembra scomparire, soppiantata dalla metafisica del cilindro che è in fondo il simbolo della realtà.   Lorenzo Canali