Arezzo - Cortona - Sansepolcro

La piazzetta di Bistone: «E dopo via Craxi, la via delle schiave»

Ogni sera, ore 10. Arrivano portate dal treno. Scendono alla stazione tra l’indifferenza generale. Escono e trovano ad aspettarle un grumo di auto, che le caricano e le portano al macello. Ragazze, tutte straniere, condotte a subire la violenza della bramosia sessuale e lo sfruttamento del corpo, nella comune consapevolezza che la ferita scava profonda anche l’anima. Non sono le donne vittime degli stupri di massa a Sarajevo o le sopravvissute a stagioni di guerra e di orrori: sono le donne che ogni sera, ore 10, arrivano alla stazione di Arezzo per soddisfare il mercato locale. Quelle che strappano un passaggio ad automobilisti complici – e certamente ripagati del pensiero – per cominciare la serata. Quelle per cui non si ricorda che siano state promosse conferenze, approvate mozioni, avviate iniziative di sensibilizzazione. Quelle che meritano meno attenzione del nome delle strade dove gli aretini le vogliono dedite al lavoro. Dopo via Craxi, ci si occupi finalmente della via delle schiave.