Arezzo - Cortona - Sansepolcro

La «Passione di Cristo» rivista dal pittore biturgense Di Tito

Domenica 10 settembre presso il museo civico di Sansepolcro è stata presentata, di fronte ad un numeroso pubblico, l’opera del pittore biturgense Santi Di Tito «Cristo con gli strumenti della passione», che dopo lunghe trattative tra il signor Agostinelli, noto commerciante di opere d’arte biturgense e il signor Torta, precedente proprietario dell’opera residente a Palermo, torna a Sansepolcro, in attesa che il Comune biturgense o un mecenate privato la acquisti rendendone possibile l’esposizione nel museo cittadino. Ospite della serata Vittorio Sgarbi, personaggio eccentrico e critico d’arte, che anche a Sansepolcro ha mostrato tutta la poliedricità del suo stile: dopo una breve introduzione sull’opera, di fronte all’attento pubblico, Sgarbi ha confidato di non aver ben capito quella che avrebbe dovuto essere la sua funzione: «Credevo di dover fare la Vanna Marchi della situazione», ha detto riferendosi alla possibile vendita dell’opera. L’atmosfera è diventata improvvisamente allegra. Ed è cominciato così lo Sgarbi show, con una serie di battute graffianti su tutto e tutti: da Antonio Di Pietro al realty «Bulli e pupe». Una carrellata di provocazioni, annotazioni e sfide che il noto critico d’arte con un passato da uomo politico ha lanciato alla platea di Sansepolcro. Il pubblico si è mostrato divertito e per niente disturbato dal fatto che del quadro non si stesse affatto parlando.L’atmosfera è tornata di nuovo seria quando Sgarbi ha parlato di un’opera «senza tempo, perché legata ancora al classicismo in un’epoca che andava tutta verso il manierismo, in cui sono presenti sia sprazzi di Caravaggio che di Piero della Francesca, ma in cui d’altra parte, proprio per la tendenza classicista, è più espressiva la colonna a fianco del Cristo che il Cristo stesso». Si tratta davvero di un lavoro di pregio che ben si inserisce nella tradizione artistica della città e nel rilancio culturale che sta avvenendo negli ultimi anni. Infine tanti applausi per l’arte: ma se non ci fosse stato Sgarbi sarebbero venuti?Lorenzo Canali