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La Pasqua il primo aprile, uno scherzo alla morte
Un morto crocifisso che, zitto zitto, evade dal sudario e dalla tomba è lo scherzo migliore da combinare alla morte, che si riteneva padrona della vita, la fine di tutto, la triste mietitrice che fa calare il sipario e fine. Fine un bel niente: c’è vita, e vita trionfante! Gesù sembra divertirsi. Appare alle donne sapendo bene che un poco le spaventerà, come capita negli scherzi (un poco) spaventosi: e chi se lo aspettava di vederlo vivo, più bello che mai, avvolto di luce? E poi, apparire innanzitutto a delle donne in un mondo declinato tutto al maschile… uno scherzo.
C’è un discepolo che non crede agli scherzi, e vuole metterci il dito e controllare: servito. Due discepoli mesti, disorientati, smarriti sono in cammino per Emmaus. Rischiano di trascinare i loro giorni futuri sul sentiero polveroso dei rimpianti. Gesù fa loro compagnia ma senza rendersi immediatamente riconoscibile, insomma si cela e scherza, affinché la rivelazione finale infiammi più e meglio i loro cuori.
La Pentecoste, poi, è uno strepitoso, straordinario, inimmaginabile scherzo. A chi si sente debole, impacciato, impreparato e dubita di sé (oggi parleremmo di scarsa autostima), Gesù invia lo Spirito Santo che li sconvolge, fa loro parlare lingue che mai avrebbero pensato di saper parlare, rende i cuori impavidi.
Pesce d’aprile, pesce cristiano, pesce come acronimo di «Iesùs Christòs Theòn Uiòs Sotèr», Gesù Cristo, figlio di Dio, Salvatore. Il pesce stilizzato, formato da due semicerchi che da un lato si incrociano, dall’altro hanno i vertici che si toccano: quando un cristiano voleva essere sicuro di aver incontrato un cristiano come lui, tracciava un semicerchio; se l’altro lo completava, bene. Niente scherzi in tempo di persecuzioni.
Quest’anno la Pasqua cristiana cade il primo aprile ma si rialza subito, felice di rallegrare l’umanità con i «pesci» della gioia, della festa, della risurrezione. (Quando mi hanno chiesto di scrivere questo articolo, lì per lì ho pensato a uno scherzo…).