Arezzo - Cortona - Sansepolcro

La parrocchia educa Il piano pastorale dedicato alla comunità che forma.

La parrocchia comunità educante« è il titolo del Piano pastorale diocesano 2008-2009 da cui prendono origine e verso cui convergono tutte le attività pastorali di quest’anno. Il tema dell’educazione, del resto, anche in questi ultimi tempi, ha coinvolto la nostra Chiesa, a partire dai ripetuti interventi del vescovo (a cominciare dall’ultimo messaggio per la festa della Madonna del Conforto), dall’assemblea diocesana dello scorso giugno fino alle giornate di studio del convegno ecclesiale di settembre a La Verna in cui proprio la parrocchia è stata indicata come la vera comunità educante per vocazione e per missione.Infatti la parrocchia è l’ambito vitale nel quale nascono e si esprimono tutti quei percorsi formativi che rispondono alle diverse esigenze della comunità e dove anche gli adolescenti e i giovani trovano ascolto e incontrano figure significative che ne accompagnano il cammino di crescita. Per questo la comunità parrocchiale si prefigge lo scopo di costruire relazioni autentiche tra le persone, ricercare intese e collaborazione tra tutti coloro che percorrono un cammino educativo, la famiglia in primo luogo, oltre alle associazioni ecclesiali e ai vari gruppi, ma anche con le istituzioni che hanno, in vari modi, finalità educative.In questa prospettiva la parrocchia è chiamata prima di tutto a superare l’immagine burocratica, anonima e moralistica che la fa agire al di sopra della persona e lontana dalla gente, e a divenire una comunità dal volto accogliente e fraterno, aperta costantemente all’ascolto, al dialogo e al servizio. In questo modo una parrocchia che vive, al suo interno e nei confronti del mondo, la comunione in modo concreto ed autentico, diviene essa stessa il vero soggetto educante.Purtroppo nel linguaggio e nella prassi comune quando parliamo di educazione alla fede ci riferiamo ai bambini, ai ragazzi e ai giovani e a questi dedichiamo quasi tutte le energie e la maggior parte del nostro tempo. Ma, se guardiamo bene la realtà, ci accorgiamo che, quando manca il riferimento ad una comunità adulta, ogni azione pastorale rischia di perdersi e di diventare priva di frutti e di respiro corto. Anche gli adulti, allora, devono operare nel contesto della intera comunità parrocchiale, all’interno di questa e nello spirito di comunione ecclesiale, formarsi ad una fede adulta e divenire educatori in un rapporto aperto e sincero tra le persone, senza indecisioni e ripensamenti.Naturalmente il luogo primario della trasmissione e dell’educazione alla fede e il momento fondante della vita parrocchiale è la celebrazione dell’Eucaristia domenicale che svela il mistero di comunione e di missione della Chiesa. Qui, in una liturgia ben preparata e dignitosamente celebrata con la partecipazione delle varie ministerialità, la comunità radunata per fare memoria del Cristo crocifisso e risorto fa esperienza viva della vicinanza trasformante e riconciliante del Signore in mezzo ad un mondo segnato da forti divisioni. Tutti i percorsi catechetici ed educativi, i servizi caritativi trovano nella Messa domenicale la loro fonte e la propria linfa vitale. Inoltre l’assemblea liturgica, attraverso la Parola, la professione dell’unica fede, la preghiera eucaristica, le orazioni, i canti e l’omelia, diventa una permanente catechesi ed educazione alla fede, origina un’autentica coscienza comunitaria e un forte senso di appartenenza alla Chiesa, fa maturare in ogni persona un bagaglio di valori comuni da testimoniare e portare nel mondo.Il Piano pastorale, perché non rimanga nell’astratto, va letto, studiato, approfondito e attualizzato dall’intera comunità, a incominciare dai Consigli parrocchiali, dai vari gruppi, associazioni e movimenti. Si tratta di un impegno che vedrà coinvolti tutti, in un percorso ampio. Allora il Piano potrà condurre tutta la diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro a continuare il proprio cammino con la fede dei figli di Dio e con la speranza che niente andrà perduto. di Giovanni De Robertis