Firenze
La parrocchia di San Frediano al Cestello festeggia la Madonna del Sorriso
«La serena immagine della denominata “Madonna del Sorriso”- racconta don Enio Lombardini che è in questa parrocchia dal 1973, dopo aver già fatto il curato dal 58 al 66 – apparteneva in origine, insieme al Crocifisso dell’altare maggiore, alla primitiva Chiesa parrocchiale posta in Borgo San Frediano angolo Piazza del Carmine che con la Pala di Jacopo del Sellaio era di proprietà della Compagnia detta della “Bruciata”. Creata non per stare in alto, per questo non solo figura intera ma anche perché il Bambino che tiene in braccio, nei piccoli pugni chiusi tiene un cartiglio, che ora non esiste, e di cui non si conosce lo scritto».
«Agli inizi dell’ottocento – prosegue don Enio – per le aperture delle fabbriche, l’abbandono delle campagne per il mondo del lavoro, i primi moti socio-rivoluzionari preoccuparono i Preti della Parrocchia e per questo ritennero che questa immagine non corrispondeva alla visione di Maria nella Chiesa; fu allora bruciata e gettata in un sottoscala, sostituita con una “Addolorata” vestita a lutto carica dei pugnali e posta in una nicchia ricavata nella parete ove si trova la Pala del Sellaio, con tanto di altare elevato avendo di rimpetto quello dedicato a San Giuseppe. Dopo lungo e accurato restauro fu posta nella attuale sede come si legge sotto l’altare, nell’anno di grazia cosiddetto Mariano. La destra, protesa nell’accogliere il vivace Piccolo che tiene in braccio, esprime nel suo sorriso il totale appagamento della maternità garantendo anche attenzione per ogni mano, pensiero, saluto, richiesta e preghiera. Il suo sorriso è la certezza, accoglienza, aiuto e quiete».
Ecco, di seguito, la preghiera alla Madonna del Sorriso scritta nel 1951 dal Venerabile Elia Dalla Costa:
O Maria,
che tieni, serena,
tra le braccia
il frutto benedetto
del tuo seno Gesù
e come Lui hai scelto il dolore
per dare la gioia a noi,
figli distratti e assenti,
con la potenza
del tuo materno amore,
rifugio di tutti i peccatori,
ottienici questa grazia:
che sia davvero per noi Gesù,
Iddio di ogni consolazione;
ci sostenga nel dolore,
ci dia serenità e pace, sempre;
così possiamo giungere
nella Casa del Padre,
dove godremo in eterno
di quel tuo sorriso,
o dolcissima,
o piissima Madre nostra.
Amen.