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La nuova legge elettorale
La sentenza della Corte Costituzionale sul ricorso del Governo, che ha di fatto dato il via libera al nuovo Statuto toscano, dà una nuova fisionomia alle prossime elezioni regionali in Toscana. Con l’entrata in vigore della nuova Carta, infatti, entrerà in vigore anche la nuova legge elettorale. Una norma che non consente la possibilità di esprimere le preferenze, ma che chiede l’introduzione delle selezioni primarie. In più, nuovi Statuto e legge elettorale hanno portato il numero dei consiglieri dagli attuali 50 a 65.
Il testo di legge sulle primarie il 2 dicembre ha passato il vaglio della commissione regionale ed entro la fine di dicembre dovrebbe essere sottoposto al giudizio del consiglio regionale. Se passerà, potrebbe essere il primo testo del genere in Italia. Il parlamento toscano, intanto, sta studiando delle norme transitorie che ne permettano l’applicazione, al momento non scontata, già per le elezioni della primavera del 2005.
Se tutto filerà liscio, quindi, i toscani si troveranno a votare con una formula del tutto inedita. In pratica, circa due mesi e mezzo prima della tornata, saranno chiamati alle urne per una sorta di pre-selezione, in cui indicare quali candidati al consiglio dovranno essere presentati alle elezioni. Le primarie sono state studiate anche per la scelta del candidato alla presidenza della Regione. Un’opzione che, in ogni caso, non sarà seguita alle prossime elezioni, visto che il centrosinistra ha già indicato il suo nome, Claudio Martini, e il centrodestra non sembra incline a percorrere questa strada. In base al testo varato ieri, le primarie non saranno obbligatorie, nel senso che le forze politiche (partiti o coalizioni) potranno scegliere se usufruirne o meno.
Non solo, le liste che sceglieranno di farle non saranno vincolate a seguirne l’esito, anche se chi non lo farà dovrà pagare una multa di 5 mila euro.
Quindi, due mesi e mezzo prima delle elezioni regionali, l’elettore si recherà alle urne, chiederà la scheda della forza politica che intende votare alle regionali e farà la crocetta su un solo nome dell’elenco dei candidati di quella lista. Per evitare che una stessa persona voti più volte o per più liste, il nome dell’elettore sarà appuntato su uno speciale albo regionale.
Questo lo scenario con cui i toscani si troverebbero a votare a primavera del 2005, se fra qui e l’entrata in vigore dello Statuto, della legge elettorale e della legge sulle primarie non si presenteranno ostacoli. Primi fra tutti, i referendum abrogativi. Se non ci saranno intoppi, lo Statuto toscano entrerà in vigore il 12 febbraio 2005. Due giorni prima, il 10, scadrà il termine per la presentazione di un eventuale, e al momento improbabile, referendum.
I giuristi non sono concordi nel valutare cosa succederebbe se venisse raccolto il numero di firme richieste (1/50esimo degli elettori toscani o 1/5 dei consiglieri regionali). Alcuni sostengono che, non potendosi celebrare referendum nell’anno delle elezioni, di fatto la richiesta rimarrebbe congelata e lo Statuto entrerebbe in vigore. Ma c’è anche chi afferma che, data la natura dell’atto, cioè uno Statuto, la sola presentazione delle firme potrebbe di fatto bloccarne l’entrata in vigore, fino all’esito della consultazione. Quindi, dopo aver atteso la sentenza della Consulta, ora, per essere certi di come i toscani voteranno in primavera, bisogna aspettare che passi il 10 febbraio e che il consiglio approvi ed escogiti il modo per rendere applicabili le primarie già alle prossime regionali.