Prato
La nuova casa del Santa Rita
Inaugurata la nuova struttura dell’Opera Santa Rita nei locali dell’ex convento dei Cappuccini: sabato 2 aprile, alle 10, uno dei giovani seguiti dai servizi della Fondazione Onlus ha tagliato il nastro dei nuovi ambulatori di via Salita dei Cappuccini 1. Una sede più funzionale, completamente ristrutturata, su due piani e con un ampio giardino; vi trovano spazio gli ambulatori per il sostegno all’autismo e alla logopedia, gli uffici gestionali e un centro diurno. Inoltre sono presenti sale e spazi per la formazione. La struttura è stata affidata in comodato d’uso gratuito dai Padri cappuccini, che sono proprietari dell’ex convento e lo abitavano fino al 2012, quando lo hanno lasciato dopo quattro secoli di presenza a Prato. La storica sede del Santa Rita, in piazza San Rocco – risultata troppo piccola con l’incremento delle attività – non verrà abbandonata: vi troveranno spazio un centro diurno per bambini autistici e rimarrà un semiconvitto per soggetti con grave disagio sociale. Presenti all’inaugurazione il vescovo Franco Agostinelli, il ministro provinciale dei Cappuccini, frate Stefano Baldini, l’amministrazione comunale con il sindaco Matteo Biffoni, il vicesindaco Simone Faggi, l’assessore al sociale Luigi Biancalani; ma anche l’Asl, con il direttore di neuropsichiatria infantile Marco Armellini e il direttore della Società della Salute Michele Mezzacappa; il consigliere regionale Nicola Ciolini; come pure il vicario del Prefetto di Prato Livia Benelli: pesenze significative, perché il rapporto di collaborazione della Fondazione con la Asl e gli enti pubblici è fondamentale. «Senza il Santa Rita – sottolinea il sindaco Matteo Biffoni – saremmo in difficoltà, perché ciò che qui viene fatto rappresenta un segno di cura per tutta la nostra comunità. La Fondazione ogni giorno lavora con dedizione, svolgendo un servizio prezioso». Gli fa eco il vicario del Prefetto, Livia Benelli: «Fondamentale il lavoro del Santa Rita e la sua accoglienza», riferendosi anche alla più recente attività della Onlus, ossia la gestione di molti dei richiedenti asilo che giungono nel nostro territorio. «Un servizio, questo, di cui siamo veramente orgogliosi – dice Roberto Macrì, presidente di Opera Santa Rita – perché dove ci sono persone in difficoltà noi cerchiamo di esserci. Siccome questi uomini e queste donne fuggono dalla guerra e dalla disperazione, noi dobbiamo aiutarli e dobbiamo assicurar loro una speranza». «Una grandissima soddisfazione, – evidenzia il vescovo Franco – perché un edificio destinato all’abbandono è stato affidato al Santa Rita e qui si svolgerà un’opera di eminente funzione sociale». Dal segretario generale del Santa Rita, Renza Sanesi, un grande ringraziamento a tutti i tecnici e ai manifattori che hanno lavorato per la ristrutturazione dell’ex convento.
Elia Frosini