Arezzo - Cortona - Sansepolcro

La nota della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcrodopo la condanna di Pierangelo Bertagna

Arezzo, 13 giugno 200

La diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, appresa la notizia della condanna in primo grado, da parte del Tribunale di Arezzo, di Pierangelo Bertagna, già membro della comunità monastica «Ricostruttori nella preghiera», intende manifestare la propria vicinanza e solidarietà ai giovani, alle loro famiglie e alle comunità parrocchiali interessate, in particolare a quelle di Farneta, Monsigliolo e Montecchio.

Affida Pierangelo Bertagna alla misericordia di Dio, affinché egli sappia guardare con speranza al di là del mistero della fragilità umana e del peccato. Bertagna era stato sospeso dal Vescovo di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, monsignor Gualtiero Bassetti, a norma del canone 1333 del Codice di Diritto Canonico dall’esercizio di tutti i diritti e funzioni inerenti all’ufficio sacerdotale. Successivamente, il 25 luglio 2006, il papa Benedetto XVI lo dispensava da tutti gli oneri del sacerdozio, incluso il celibato. Veniva quindi ridotto, come si suol dire, allo «stato laicale».

In questo momento di prova, la nostra Chiesa conferma ai suoi sacerdoti e religiosi stima e gratitudine per il prezioso servizio che generosamente svolgono all’interno delle loro comunità. Al tempo stesso ricorda che il compito degli educatori, siano essi laici o consacrati, è di estrema delicatezza: richiede rettitudine morale e coscienza cristallina. A questo proposito, il Vangelo è esplicito: «Chi scandalizza anche uno solo di questi piccoli, che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare» (Mt. 18,6).

L’ufficio stampa

della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro